Strappare lungo i bordi: storia vera e significato

Strappare lungo i bordi, serie d’animazione Netflix scritta e diretta da Zerocalcare, è una storia vera, dal significato molto profondo.

Strappare lungo i bordi, serie d’animazione Netflix scritta e diretta da Zerocalcare, è una storia vera, dal significato molto profondo.

Il successo di Strappare lungo i bordi

Strappare lungo i bordi è una serie animata creata, diretta e interpretata da Zerocalcare, nome d’arte di Michele Rech. La serie tv è disponibile su Netflix ed è nella top ten della piattaforma streaming. La trama riprende inevitabilmente lo stile inconfondibile di Zerocalcare e in parte la storia raccontata nel film La profezia dell’armadillo, presentato alla 75° Mostra del Cinema di Venezia, dove Zerocalcare aveva il volto di Simone Liberati. Strappare lungo i bordi mostra il doloroso viaggio che Zerocalcare, in compagnia di Sarah e Secco, compie attraverso l’Italia, per affrontare un lutto tragico e del tutto inspiegabile. Un viaggio compiuto prima che Zerocalcare diventasse l’amato e famoso artista che tutti conoscono, la voce di un’intera generazione.

Nel quartiere romano di Rebibbia, Zerocalcare vive la sua quotidianità, molto familiare alla generazione nata tra gli anni ’80 e ’90. Una quotidianità in cui si parla di precarietà, di solitudine, di insicurezza e di inadeguatezza. Strappare lungo i bordi racconta tutto questo con grande ironia e grande sarcasmo, mostrando anche il disagio dietro una battuta e lasciando un senso di malinconia e di speranza nello stesso tempo. Come in tutte le sue opere, Zerocalcare è se stesso, mostra le sue ansie, le sue paure, quel senso di smarrimento e vuoto. La serie, prodotta da Movimenti Production in collaborazione con Bay Publishing, ha un’animazione incredibile, sempre sospesa tra il realismo e i momenti onirici. È interamente doppiata da Zerocalcare, che dà voce a tutti i personaggi, escluso l’Armadillo, che è stato doppiato da Valerio Mastandrea.

La storia vera di Zerocalcare

Zerocalcare, in Strappare lungo i bordi, riesce a rappresentare tutto quello che migliaia di persone vivono o hanno vissuto in passato, mettendo da parte la disperazione e l’autocommiserazione e puntando tutto sull’ironia. L’infinita lista di curricula mandati, l’indimenticabile MSN, gli scenari di fronte a quella che sembra sempre la scelta più importante della vita, anche quando non lo è, sono tanti dettagli di vita vera. Zerocalcare ha deciso di raccontare le sue esperienze, vissute da bambino, da adolescente e da quasi 30enne, sullo sfondo di un viaggio che viene mostrato solo negli ultimi 2 episodi, quando tristezza e risate si mischiano inevitabilmente. Armadillo, coscienza personificata di Zero, è sempre presente. Non è un portatore assoluto di verità, ma è sempre molto pratico e lucido e ricorda a Zero che sta per prendere un treno per compiere un viaggio che non avrebbe mai voluto fare. Quanto c’è di vero in Strappare lungo i bordi? La risposta è molto semplice, è tutto vero, o quasi. La serie, infatti, è ispirata a fatti realmente vissuti da Zerocalcare, che non riguardano solo la normalità di una generazione, ma anche qualche evento specifico della sua vita. I personaggi sono inventati ma la cornice è basata sulla realtà, anche se non tutto è andato veramente come si vede.

Scritto da Chiara Nava

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