Insieme dopo la morte: trama, cast e spiegazione finale del film

Insieme dopo la morte è un film di genere thriller soprannaturale.

Insieme dopo la morte, il cui titolo originale è The Keeping Hours, è un film di genere thriller, horror e soprannaturale per la regia di Karen Moncrieff.

Insieme dopo la morte: trama e cast del film

La storia ha inizio con il matrimonio di Mark ed Elizabeth: i due stanno insieme da 8 anni e il loro primo e unico figlio, Jacob, ne ha circa 5. Convinti di voler ulteriormente consolidare la loro unione con le nozze, hanno organizzato una bella cerimonia come occasione di festa e condivisione con i loro cari. Da questa scena di gioia, però, si effettua un salto in avanti che catapulta lo spettatore sei anni dopo il divorzio dei due. Ad averli divisi è stato un evento tragico e impossibile da superare: la morte del loro bambino avvenuta a causa di un incidente stradale che vedeva anche loro coinvolti e che fa gravare sulle loro spalle un senso di colpa enorme.

Elizabeth si è risposata, ha due figli e ha scritto un bestseller su come affrontare una grave perdita. Mark invece è solo e totalmente immerso nel suo lavoro di avvocato per una grande azienda, finché non viene a sapere che gli inquilini dell’ex casa della sua ex famiglia decidono di andarsene in fretta. Mark torna quindi nella casa credendola vuota e disabitata: al contrario di quello che credeva, invece, trova lì il suo bambino, Jacob. Qui emergono dunque le tinte paranormali del film. Mark può parlare con lui ma non toccarlo. Jacob gli dice che vuole vedere sua madre, ma convincere Elizabeth ad andare lì richiederà un certo sforzo da parte di Mark. Una sensitiva di nome Janice avvertirà poi la coppia che il bambino chiaramente non appartiene a questo mondo e che loro devono capire come mai sia tornato. Il cast del film Insieme dopo la morte è composto da Lee Pace, Carrie Coon, Ray Baker, Anna Diop, Jane Daly e Amy Smart.

Insieme dopo la morte: spiegazione del finale (SPOILER)

Le tinte del film Insieme dopo la morte sono fin qui già abbastanza fosche e dolorose. La pellicola è senza dubbio emotivamente coinvolgente. Ma il finale porta a un altro livello la drammaticità della storia.

I genitori di Jacob riescono infatti a scoprire la motivazione del suo ritorno: il bambino è tornato perché voleva far sapere ai suoi genitori la verità sull’incidente in cui ha perso la vita, ovvero che tale incidente non è affatto stato causato da loro. Tuttavia, oltre a questo, c’è un’altra ragione del suo ritorno: il bambino sa anche che quando andrà via, sua madre lo seguirà. Mark scopre così che Elizabeth ha la leucemia terminale.

L’elemento simbolico del finale è costituito da un treno giocattolo che Jacob ha chiesto al padre prima di morire e non è mai riuscito ad avere. Al suo ritorno, per quanto surreale, Mark gliene ha comprato uno e il bambino ha cominciato a costruirlo non appena l’ha ricevuto. Il treno è una metafora del viaggio che sa che lui e sua madre stanno per intraprendere. Difatti, l’ultima scena del film ci mostra un abbraccio tra Elizabeth e suo figlio che significa solo una cosa: anche lei, purtroppo, è morta.

Scritto da Francesca Aliperta

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