Festival di Sanremo: le tappe più significative di 72 anni di storia

In 72 anni, il Festival di Sanremo ha collezionato alcuni momenti molto significativi entrati inevitabilmente nella storia della kermesse musicale.

Da ormai 72 anni il Festival di Sanremo è lo specchio della società italiana che cambia e si evolve. Ecco quindi, tra importanti tappe e gli immancabili scandali, quali sono stati alcuni dei momenti più significativi del festival della canzone italiana.

72 anni di storia del Festival di Sanremo

Forse non tutti sanno che il Festival di Sanremo non è stato trasmesso subito in diretta tv, ma i primi anni è stato trasmesso esclusivamente sulla Rete Rossa della Radio. Presentata da Nunzio Filogamo, la competizione riguardava principalmente autori ed editori e non i cantanti. Se una canzone era destinata ad una voce femminile, a cantarla era Nilla Pizzi, al contrario, se una canzone era destinata ad una voce maschile, a cantarla era Achille Togliani.

Un primo grande cambiamento nel Festival di Sanremo avviene alla sua quinta edizione, nel 1956: la prima trasmessa in diretta radio-televisiva con la finale in Eurovisione. Dal 1951 al ’55 infatti, la kermesse veniva trasmessa solo via radio. Nel 1956 si tiene anche la prima edizione dell’Eurovision Song Contest.

sanremo 72 anni storia

Il primo vero cambio generazionale

Per anni una delle critiche più rivolte a Sanremo è stata quella di essere un “Festival di dinosauri”, ed effettivamente per un lungo periodo ad esibirsi alla kermesse abbiamo visto sempre gli stessi nomi, quelli che però un tempo, a loro volta sono stati protagonisti del primo vero cambio generazionale.

È il 1961 infatti quando calcano il palco dell’Ariston quelle che sono considerate le “nuove leve”. Stiamo parlando degli anni del boom economico e tra i nomi che diventeranno via via più importanti c’è anche quello di Adriano Celentano che ancora militare si presenta al festival in coppia con Little Tony per cantare “24 mila baci”.

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Le prime volte delle donne a Sanremo

Se la prima vincitrice di Sanremo fu Nilla Pizzi, per vedere una donna alla conduzione della kermesse dobbiamo aspettare il 1961. A condurre è Lilli Lembo, “signorina buonasera” della RAI e conduttrice televisiva.

Anche il nuovo millennio si apre con un’edizione tutta al femminile con Raffaella Carrà alla conduzione e un podio occupato da una giovanissima Elisa, che vince con “Luce (tramonti a Nord Est)”. Al secondo posto c’è invece Giorgia mentre al terzo i Matia Bazar, con la voce di Silvia Mezzanotte.

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La prima volta della musica rock

I primi a provare a portare la musica rock a Sanremo furono i Decibel, capitanati da Enrico Ruggeri. Nel 1980 infatti il gruppo si presenta con un brano glam rock “Contessa”, arrivando in finale. Nel 1982 ci prova Vasco Rossi, che partecipa alla kermesse con “Vado al massimo”, riprovandoci l’anno anche l’anno dopo con “Vita spericolata”. Non si può parlare di rock e trasgressione “all’italiana” senza citare Loredana Bertè. La sorella di Mia Martini arriva per la prima volta al Festival di Sanremo nel 1986 con il brano “Re”, scritto da Mango insieme al fratello Armando. A fare scalpore più che il brano è la scenografia: la Bertè infatti appare sul palco con un minidress in latex nero che simula il pancione di una gravidanza.

Prima ancora dei Måneskin, a vincere per la Sezione Giovani, nel 2001, è una giovanissima rock band tutta italiana: stiamo parlando dei Gazzosa, che conquistano la vittoria con “Stai con me (Forever)” e successivamente scalano le classifiche con “www mipiacitu”.

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Gli scandali

Tra le pagine più tristi del Festival di Sanremo c’è sicuramente quella che vede protagonista Luigi Tenco. Tutto ha inizio con l’esclusione di “Ciao amore ciao”, celebre brano del cantautore. Dopo aver preso la notizia, Tenco si chiude nella propria camera dell’hotel Savoy, la 219, dove viene poi rinvenuto cadavere. Ancora oggi le informazioni sul suicidio di Tenco sono poco chiare e, per anni, si è sempre evitato di parlarne sul palco dell’Ariston, forse per paura che il tragico evento condizionasse la reputazione del Festival.

È il 1995 quando Pippo Baudo si rende protagonista di un “salvataggio” che ha fatto chiacchierare negli anni a venire: quell’anno durante una delle serate della kermesse, un uomo di nome Pino Pagano minaccia di lanciarsi nel vuoto da una delle balconate dell’Ariston. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, a riportare la calma in studio e l’uomo in salvo fu proprio il celebre conduttore. L’assurdo gesto, stando ad alcune dichiarazioni recenti fatte proprio dal signor Pagano qualche anno più tardi, pare sia stato organizzato addirittura dalla produzione.

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I fiori di Sanremo

Un po’ per tradizione e un po’ per galanteria, durante il Festival di Sanremo le donne hanno sempre ricevuto un meraviglioso mazzo di fiori. Questo almeno fino alla 71esima edizione, quando i mazzi di fiori vengono passati anche agli uomini.

La prima a compiere questo gesto, che ne nasconde uno più simbolico legato all’emancipazione femminile e alla parità di sessi, è stata la cantante Francesca Michelin, che ha ceduto il proprio mazzo di fiori a Fedez con cui ha cantato “Chiamami per nome”, aggiudicandosi il secondo posto. Il gesto è stato ripetuto anche da Victoria De Angelis, la bassista dei Måneskin, che ha ceduto il mazzo di fiori destinato a lei a Manuel Agnelli, pronto a riceverlo in ginocchio.

Scritto da Arianna Giago

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