Le ballerine: la storia della “scarpetta” più discussa

La scarpa ballerina: le origini, la storia, il successo e i pareri discordanti

Quando si parla di scarpe ballerine, subito scattano pareri discordanti; effettivamente, e dobbiamo ammetterlo, la ballerina o la ami, o la odi.

Il luogo comune che le colpisce riguarda soprattutto la “poca sensualità”; infatti, sono quasi sempre gli uomini a giudicare in negativo questo modello di scarpa – anzi “scarpetta” – sebbene ci sia una grande parte di donne che proprio non riesce a vederle, figuriamoci a indossarle. Come in ogni aspetto della vita, del resto, bisogna sentirsi a proprio agio.

Tuttavia, la ballerina ha il suo fascino ed è divenuta, nel corso dei decenni, un vero e proprio simbolo: essa è pratica, comoda, ma anche estremamente delicata.

Le origini delle ballerine

Ormai siamo abituate a vederla un po’ ovunque e realizzata in versioni più o meno moderne; dalla classicissima suola sottile e dal fiocchetto sull’estremità, fino ad arrivare ai modelli con i lacci alla caviglia o le borchie rock. In realtà, però, l’origine della scarpa ballerina è da ricercare in tempi molto lontani.

L’epoca cui dobbiamo riferirci è il 700, quando era usanza culturale danzare nelle corti dei re, tranne che per il fatto che la danza era molto diversa da quella che intendiamo noi nel 2022.

Infatti, ciò che eseguivano i ballerini erano movimenti lineari da svolgere a terra, il tutto eseguito con delle scarpe con il tacco. Non proprio il massimo della comodità e della praticità, appunto.

Consci del fatto che così era sostanzialmente impossibile esibirsi (e di conseguenza dare il massimo nella performance a corte), le cose dovettero cambiare. Marie Camargo, anche lei ballerina, fu la prima a provare a modificare le sue ballerine, togliendo in toto il tacco dalle suole.

Il gesto di Marie fu, in un certo senso, rivoluzionario: da quel momento infatti tutti i ballerini scoprirono la comodità di non avere il tacco a impedire la danza e con loro, poi, anche gli abiti furono modificati e resi più agevoli in vista delle esibizioni.

Il bisogno di adattare gli abiti – e dunque e soprattutto anche le scarpe – alla danza era enorme.

L’introduzione sul mercato e la rivoluzione di Rose Repetto

La scarpa ballerina fu introdotta nel mercato verso gli anni ’30 dal calzolaio russo Jacob Bloch: come? Egli aveva avviato un’attività di realizzazione di ballerine da danza direttamente su commissione.

Se però dobbiamo parlare di rivoluzione e novità, questa è da associare al nome di Rose Repetto, imprenditrice francese di origini italiane che produceva proprio scarpette da ballo. Rose aveva un figlio, ovviamente ballerino, il quale le chiese la produzione di una scarpa da ballo più comoda e adatta alle esigenze di un professionista; insomma, c’era bisogno di una modifica totale.

L’imprenditrice, di conseguenza, nel 1947 realizzò le sue prime ballerine: suola piatta, rinforzate, scollate sul collo del piede; tutto ciò che un ballerino poteva desiderare.

L’ascesa al cinema delle scarpe ballerine

La bravura e la professionalità di Rose Repetto fecero breccia nel cuore (e nei piedi) di una delle star attoriali più in voga del momento: Brigitte Bardot. L’attrice – e ballerina – provò di persona il modello realizzato dalla Repetto e ne rimase stupita in modo assolutamente positivo. Ma c’è di più: la Bardot richiese la realizzazione di una scarpa ballerina solo e unicamente per lei, ed è così che nacque la Cendrillon che la diva del cinema indossò durante le riprese del film “E Dio creò la donna”. Siamo nel 1956 e la ballerina diventerà una vera e propria icona di stile ed eleganza.

Ma Brigitte Bardot è solo la prima di una lista di dive che cominciarono a innamorarsi della scarpetta più discussa; fu poi il turno di Haudrey Hepburn, che ben presto ne fece quasi il suo marchio di stile e personalità, insieme agli occhiali da sole e all’intramontabile tubino nero. Per la Hepburn, in particolare, il modello della sua ballerina fu realizzato da Ferragamo e si riconosce per la caratteristica suola a conchiglia: un vero e proprio abbraccio per il piede.

La scarpa ballerina: odi et amo fino ai giorni nostri

La scarpa ballerina ha goduto di un boom assoluto per tantissimo tempo; ogni donna ne desiderava un paio e tutte facevano affidamento alle plurime caratteristiche inconfondibili: comodità, praticità, raffinatezza, eleganza e assoluta versatilità.

Oggi, però, l’amore per le ballerine è notevolmente mutato; come direbbe Catullo, è un “odi et amo” molto sentito, poiché non tutte le persone si sentono bene a indossare questo modello di scarpa.

Sicuramente la modernità e i forti cambiamenti nel mondo della moda hanno ne hanno rivisitato lo stile, rendendolo talvolta molto più sbarazzino, rock, o estremamente elegante. Anche le vip, oggigiorno, le approvano!

Esistono tantissimi modelli di ballerine, bisogna solo lasciarsi ispirare da quello più si addice alla nostra personalità!

Scritto da Marta Mancosu

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