“Penelope” di Achille Lauro: il testo e il significato della canzone

Brano uscito nel 2018, "Penelope" sarà tra le canzoni cantate da Achille Lauro sul palco dell'Ariston a Sanremo 2021: testo e significato.

Uno dei personaggi più discussi e più in vista delle ultime tre edizioni del Festival di Sanremo, soprattutto per tutti i suoi look: stiamo parlando di Achille Lauro. Ha spopolato nel 2019 con Rolls Royce per poi presentare l’anno scorso il suo brano Me ne frego. Quest’anno il cantante è ospite fisso sul palco dell’Ariston e durante la terza serata canterà il suo brano “Penelope”.

“Penelope” di Achille Lauro: il significato

Il suo album Pour l’amour è uscito nel 2018 con un mix di trap, pop, samba, indie, punk, techno, reggaeton e altri stili mescolati tra loro. Non ci sono canoni, non ci sono regole, come nello stile di Achille Lauro. Il disco inizia e finisce con due tracce introspettive Angelo Blu e Penelope, che fungono da “collante”, da limite per contenere il caos dei brani in mezzo. “Penelope” è un canto d’amore inaspettato e allo stesso tempo una ricerca sincera di “normalità” in modo quasi ossessivo. Il brano capovolge la prospettiva di Pour l’amour, mostrando il cuore e la ricerca continua della felicità che prima erano solo sottointesi. “Penelope” parla dell’amore sofferto, di quello che è davvero legato alla vita.

“Penelope” di Achille Lauro: il testo

Metà tempo a cercarsi, metà a dirsi basta

L’amore sai accettarlo se sai dare e basta

Ammalarsi aspettando che passa

Finché non conta ciò che c’è ma solo ciò che manca

Oh, dire “sto bene” è la bugia che dico più spesso

Come “I soldi ci fanno felici”

O come “Senza soldi si può essere ricchi”

Storie irreversibili, in sintesi invisibili

I propri sintomi sui propri simili

Lividi invisibili visibili

La vita insegna ad essere insensibili con chi è sensibile

Ho conosciuto te, siamo stati anni a riprovare sotto le coperte

Ma amare poi non è scopare

Il Paradiso sì

Solo il tempo di vestirsi e andare

Insegnami com’è

Dire addio e non girarsi a guardare

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Dietro la finestra il temporale, uff

Chiude le tende chi vuole scopare

Attratti dalla pioggia sotto cui moriamo

Il cuore diventa piccolo più noi cresciamo, yeah

Ma forse sò io il deficiente

Dovrei crescere e avere niente, boh, yeah

Cuci come Penelope, sette fatiche di Ercole, no mai

Dal paradiso alla nemesi

Quattro minuti a piedi, sì

Senza dire ‘sta storia, no, non ha fine

Sapendolo già

Sapendolo già, yeah

Sapendolo già (sapendolo già)

Sapendolo già, yeah

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Perché si desidera ciò che ci uccide?

Non chiederlo a me, no

So continuare anche se so che poi farò soffrire te

Ma in fondo tu sei come me

Che sei cresciuta come me, sola

E vuoi solo quello che non hai, no no no

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnami com’è, insegnami com’è

Insegnamelo

Insegnami com’è, insegnami com’è

Scritto da Evelyn Novello

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