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Il film Smetto quando voglio, diretto da Sidney Sibilia, ha segnato un importante capitolo nella storia del cinema italiano, conquistando sia il pubblico che la critica.
Questa commedia, che ha dato vita a una trilogia, narra le disavventure di un gruppo di brillanti ricercatori universitari costretti a confrontarsi con le difficoltà economiche e il precariato. In un colpo di genio, decidono di mettere a frutto le loro conoscenze scientifiche per produrre una nuova droga e intraprendere l’attività di spaccio. Le location che fanno da sfondo a questa avvincente storia sono di grande rilevanza.
Il film presenta un cast eccezionale, con Edoardo Leo nel ruolo di Pietro Zinni, il neurobiologo che guida il gruppo. Al suo fianco troviamo Valerio Aprea e Lorenzo Lavia, che interpretano i latinisti Mattia e Giorgio, mentre Libero De Rienzo è l’economista Bartolomeo. Inoltre, Paolo Calabresi veste i panni dell’archeologo Arturo, e Stefano Fresi quelli del chimico Alberto. Non mancano volti noti come Valeria Solarino e Neri Marcorè, che arricchiscono ulteriormente il cast.
Le riprese di Smetto quando voglio si sono svolte principalmente a Roma e nei suoi dintorni. L’università dove lavora Pietro è La Sapienza, un’istituzione prestigiosa che conferisce autenticità alla narrazione. Altre scene significative sono state girate in un distributore di benzina a Guidonia, dove i latinisti Mattia e Giorgio lavorano. Qui, il contrasto tra le loro elevate competenze e la loro situazione lavorativa precaria diventa palpabile.
Un altro luogo emblematico è la via Tiburtina, che ospita gli scavi archeologici dove Arturo scopre una lapide commemorativa di Teodosio il Grande. Questo elemento non solo arricchisce la trama, ma offre anche uno spaccato della ricca storia di Roma. A Aprilia, si trova l’accampamento di Neva, un altro scenario importante che contribuisce a costruire l’atmosfera del film.
Un episodio memorabile è la tentata rapina a una farmacia situata in Viale Ventuno Aprile 31, a Roma.
Qui, la banda di ricercatori si confronta con situazioni comiche e al contempo drammatiche, dimostrando come il confine tra genio e follia sia spesso sottile. La scelta delle location non è casuale; ogni ambiente riflette il carattere dei protagonisti e il loro percorso di vita.
Smetto quando voglio non è solo un film di successo, ma anche un racconto che esplora le contraddizioni della società contemporanea. Le location, dal prestigioso ateneo alle strade di Roma, giocano un ruolo cruciale nel delineare le sfide e le aspirazioni di un gruppo di intellettuali in cerca di riscatto.
La capacità di Sibilia di mescolare elementi di commedia e dramma rende questo film un’opera da non perdere.