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La violenza di genere non solo influisce sul corpo e sulla psiche, ma compromette anche la capacità delle donne di prendersi cura di sé stesse.
Questo è emerso chiaramente da un’indagine realizzata dalla rete D.i.Re, che ha coinvolto 207 donne in tutta Italia. I dati raccolti mostrano che quasi la metà delle partecipanti (48,8%) non ha mai aderito a programmi di screening, evidenziando una mancanza di accesso alle cure necessarie.
Per affrontare questa problematica, D.i.Re ha lanciato un’iniziativa intitolata “La salute è di tutte”, che mira a restituire il diritto alla salute e alla prevenzione alle donne che hanno subito violenza.
Questo progetto, realizzato con il supporto di Novartis e il patrocinio della Società Italiana di Cardiologia, prevede giornate dedicate alla prevenzione senologica e cardiovascolare nei centri antiviolenza.
Le donne intervistate hanno riportato che il 31% di loro ha incontrato difficoltà nell’accesso alle cure a causa della violenza subita, mentre un 24% ha citato motivi economici o familiari come ostacoli significativi. Questi fattori contribuiscono a creare una rete complessa di vulnerabilità che compromette la loro salute.
I centri antiviolenza D.i.Re sono fondamentali per supportare le donne in questo percorso di rinascita. Cristina Carelli, presidente della rete, sottolinea che la prevenzione sanitaria deve essere integrata nei programmi di contrasto alla violenza. È essenziale che il personale sanitario riceva una formazione adeguata per riconoscere la violenza come un fenomeno che influisce sulla salute delle donne nel lungo termine.
Un altro aspetto cruciale emerso dall’indagine riguarda la salute mentale delle donne. Oltre il 70% delle partecipanti ha sperimentato episodi di solitudine, sottolineando un profondo senso di isolamento. La ricerca ha dimostrato che la violenza agisce come un fattore di impoverimento della salute mentale, generando ansia, senso di colpa e difficoltà a fidarsi di se stesse e degli altri. Tuttavia, il 75,8% delle donne ha riferito di aver notato un miglioramento del proprio benessere mentale dopo aver ricevuto supporto nei centri antiviolenza.
Il progetto “La salute è di tutte” prevede una serie di eventi nei prossimi mesi, con visite gratuite e colloqui informativi sulla prevenzione del tumore al seno e delle malattie cardiovascolari. Queste malattie sono tra le principali cause di mortalità tra le donne in Italia, specialmente nelle fasce d’età comprese tra i 35 e i 55 anni. Le città coinvolte in queste iniziative includono Genova, Viareggio, Messina, L’Aquila e Taranto.
Chiara Gnocchi, Country Communication & Advocacy Head di Novartis Italia, ha affermato che l’azienda è impegnata a promuovere modelli di collaborazione che garantiscano il diritto alla salute in modo equo e universale. Questo progetto rappresenta un passo fondamentale per migliorare l’accesso alla prevenzione e ai servizi sanitari per le donne vittime di violenza.
Per ulteriori informazioni sui centri antiviolenza e sui servizi disponibili, è possibile visitare il sito web di D.i.Re.