Roberto Calderoli casa e i politici della Seconda Repubblica

Roberto Calderoli è solo l’ultimo caso di politico della Seconda Repubblica passato da moralizzatore a privilegiato e arraffone. Che c’entri qualcosa il misero livello culturale dei leader di oggi?

L’ultima rivelazione delle inchieste sulla Lega Nord riguarda l’ex ministro Roberto Calderoli, di cui si scopre un appartamento a Roma pagato dal partito. Insomma, ordinaria amministrazione nel desolante panorama della crisi della Seconda Repubblica, che ci ha abituato a presidenti del Consiglio dediti a festini con prostitute minorenni, ministri a cui ignoti benefattori acquistano o ristrutturano casa, parlamentari che passano da una parte all’altra dello schieramento politico dietro promesse di soldi e poltrone, inquisiti per mafia che si atteggiano a vittime del sistema, tesorieri che usano i soldi del finanziamento pubblico per viaggi e ville.

Ad osservare le facce dei protagonisti di questo avvilente scorcio di basso Impero, penso al Calderoli del titolo, ai Bossi padre e figlio, a Domenico Scilipoti, al Berlusconi e al suo giro di sciacquette al silicone, a Cosentino e i suoi amici campani, viene quasi da rispolverare la teoria di Cesare Lombroso, lo studioso italiano che provò a stabilire un nesso tra caratteristiche fisiche e propensione a delinquere, tra tratti somatici e pochezza morale.

Ovviamente si scherza, ché Lombroso è stato giustamente relegato nella spazzatura della pesudoscienza. Però se non con l’aspetto esteriore, viene quantomeno il dubbio che l’insipienza etica e l’arroganza cialtrona dei nostri politici possano essere collegate alla loro mediocrità culturale, che per semplificare potremmo tentare di misurare attraverso il numero di libri letti. Quanti libri avrà letto un Calderoli? E un Bossi? E il trota? Ecco, avete capito il punto.

Ora, non voglio dire che l’ignoranza sia l’unica causa del malcostume e dell’illegalità, però di sicuro qualcosa c’entra. Per dire, i politici della Prima Repubblica – che di sicuro erano di uno spessore culturale ben diverso rispetto agli attuali – non erano certo dei campioni di onestà, ma quasi nessuno di loro ha rubato per arricchirsi, per comprarsi la Porche o la villa da pappone. Più che altro, erano inseriti in un sistema di illegalità diffusa che credevano immodificabile e che, invece, proprio il loro cinismo o la loro apatia (a seconda dei casi) rendeva tale.

Ma questi di adesso, i Belsito e i Lusi, gli Scilipoti e i De Gregorio, i tristi figuri sparsi sull’intero arco costituzionale, non sono in cerca di denari per il partito, in nome di una lotta politica e di potere per il governo del Paese. Questi di oggi arraffano e si vendono per poter avere l’auto blu con l’autista, per apparire nei talk televisivi, per assoldare le ragazzotte dei reality per un festino privato, per comprare l’attico con vista sul Colosseo o farsi le vacanze in Costa Smeralda con lo yatch.

Ecco, se il quadro è davvero questo, probabilmente c’entra davvero la mancanza di cultura, di letture, di studio, di fatica sui libri. Insomma, via, ma davvero ci si poteva aspettare qualcosa di diverso da un diplomato alla scuola Radio Elettra il cui slogan politico era che ce l’aveva più duro degli altri? O da uno bocciato tre volte all’esame di maturità che si fidanza con la pupa vista alla televisione? O da un palazzinaro arricchito che ha inventato la tv dei culi e delle tette? O da chi girava con l’urina del maiale per non far costruire le moschee?

(In alto: Calderoli, fonte: infophoto).

Scritto da Style24.it Unit
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