Pressione bassa: quando preoccuparsi e perchè

La pressione sanguigna bassa è una condizione che non andrebbe sottovalutata , tuttavia se controllata non manifesta grandi preoccupazioni.

La pressione bassa è una condizione che non andrebbe sottovalutata, tuttavia in molti soggetti è uno stato cronico che non desta particolari preoccupazioni. Scopriamo di più.

Pressione bassa

La pressione sanguigna non è altro che la forza, che il sangue esercita quando è pompata dal cuore. Quando i valori sono inferiori a 90/ 60 mm Hg il livello è considerato sotto la norma per un individuo adulto e in questo caso, si parla d’ipotensione o pressione bassa. Questa condizione può manifestarsi a qualunque età e spesso nel periodo estivo colpisce molte persone, infatti quando le temperature s’innalzano, possono diventare causa di disidratazione che è la causa principale dell’ipotensione.

Nel caso di pressione sanguigna eccessivamente bassa i tessuti e gli organi del corpo non sono bene ossigenati, poiché non sono raggiunti da una corretta quantità di sangue e questo potrebbe creare dei danni a organi vitali e persino al cervello. Alle volte le ipotensioni è asintomatica oppure si manifestano sintomi come i classici capogiri, svenimenti e alle volte in casi gravi stati di shock. Nel caso di malori frequenti, occorre consultare un medico e non sottovalutare questa condizione.

La misurazione della pressione è un’accortezza e una buona abitudine da praticare con cura soprattutto in caso d’indisposizione o spossatezza eccessiva, attraverso un semplice macchinario, fruibile presso una qualunque farmacia o acquistabile per uso domestico. Sono analizzati due valori: la pressione sistolica e la pressione diastolica. La prima, misura la pressione quando il cuore pompa il sangue verso l’organismo, invece la seconda quando il cuore è in una condizione di riposo, quindi tra un battito e l’altro. I valori mediamente corretti che dovrebbe avere un adulto sono inferiori ai 120/80 mmHg.

Quando preoccuparsi

L’ipotensione può dimostrarsi pericolosa quando i valori pressori in una condizione di riposo si rivelano inferiori ai 90/60 mmHg e si parlerà d’ipotensione grave quando scendono sotto la soglia di 60/40 mmHg. Forte debolezza, gambe molli, cefalea, mani e piedi molto freddi , sudorazione fredda, ronzio alle orecchie, pallore e capogiri sono i classici sintomi di un forte calo pressorio. Alle volte la pressione bassa è addirittura ritenuta un fattore positivo e meno pericolosa dell’ipertensione, in quanto diminuisce il rischio cardiovascolare.

In alcuni pazienti la pressione bassa risulta essere una condizione cronica e non manifesta alcun sintomo o non desta grandi preoccupazioni, in altri, soggetti, si può rivelare in maniera improvvisa , causando malori e gravi complicazioni. La pressione bassa può colpire chiunque ma i cali di pressione spesso sono associati a insufficienza cardiaca, problemi tiroidei e anemia. In linea di massima, la pressione bassa può essere una condizione davvero preoccupante sola se associata a sintomi importanti quindi come le vertigini, svenimenti o sincopi che indicano una sofferenza a livello cerebrale. In questi casi l’ipotensione può essere molto pericolosa, quindi è bene tenere la situazione monitorata e affidarsi a cure mediche.

Perchè preoccuparsi

Una condizione d’ipotensione frequente può essere considerata grave e preoccupante perché priva il corpo di ossigeno, necessario per svolgere le sue normali funzioni vitali. Un calo improvviso di pressione può compromettere seriamente le funzioni cerebrali o danneggiare persino alcuni organi. Alle volte si può verificare una sincope e conseguenti incidenti anche in situazioni rischiose, come per esempio alla guida.

Scritto da Daniela Bulgheroni

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