Massacro di Ponticelli: la storia delle due bimbe rapite e bruciate

Nell'estate del 1983 le due bambine Barbara e Nunzia vengono ritrovate bruciate e legate vicino un torrente. Iniziano così le indagini per dare un volto al mostro autore del massacro di Ponticelli.

Nel 1983 una terribile storia sconvolse l’Italia intera: il massacro di Ponticelli. Le protagoniste di questo terribile delitto sono due bambine Barbara e Nunzia di 10 e 7 anni. Le bambine sono vicine di casa e giocando sempre insieme.

La scomparsa delle bambine

Era il 2 luglio quando le bambine, verso sera, decidono di andare a fare una passeggiata come al solito. Con loro doveva andare un’altra amichetta che, all’ultimo, cambia idea per volontà della nonna. Così le bambine la salutano e le ricordano un appuntamento con Tarzan tutto lentiggini. In seguito vengono viste dall’amica Antonella salire su una cinquecento blu rotta e di lì si perdono le loro tracce.

I genitori preoccupati chiamano le forze dell’ordine e iniziano subito le ricerche. Il giorno seguente verso le 12 arriva una segnalazione in caserma. Sono stati ritrovati due corpi di bambini carbonizzati e legati l’uno all’altro sul greto del fiume Pollena. Si tratta proprio di Barbara e Nunzia.

Le famiglie sono distrutte e devastate dal dolore e l’intero paese dà la caccia al mostro delle bambine.

Le indagini

Le indagini si concentrano sul proprietario dell’auto blu, un ambulante di nome Luigino detto Gino. Il quale ha provveduto a rottamare l’auto prima che gli agenti lo interrogassero. Nonostante fosse privo di un abili, viene presto rilasciato.

Una svolta arriva dopo molto tempo, quando dal fratello di Antonella indica tre persone come i veri colpevoli del massacro di Ponticelli. Si tratta di Ciro Imperante, Giuseppe La Rocca, Luigi Schiavo che vengono arrestati con l’accusa di violenza, torture e omicidio.

Il processo si fonda solo su prove indiziarie ma nessuna prova concreta. L’accusatore riferisce di aver visto i tre fuori da un locale un’ora dopo il delitto e di averli sentiti discutere di ciò. Nonostante tanti dubbi, i tre uomini vengono condannati all’ergastolo.

Ma essi con ci stanno e chiedono la revisione del processo che per tre volte gli verrà negata. Usciranno solo nel 2010, proclamandosi sempre innocenti.

Casi di minori scomparsi

I dati sulla scomparsa di minori sono allarmanti: in Europa se contano 270 mila segnalazioni. Spesso capita che i bambini, una volta rapiti, vengano venduti a famiglie benestanti che non riescono a avere figli naturali. O ancora peggio vengono venduti al mercato nero dell’esportazione degli organi. Inoltre le bambine sono anche oggetto di sfruttamento sessuale.

Nel 1945 un caso ha suscitato grande clamore e orrore in America. Durante l’incedio della loro casa, i fratelli Sodder sparirono. I loro corpi non furono ritrovati e la famiglia sostiene che furono rapiti. Maggiore sgomento accadde nel 1912, quando viene rapito il piccolo Bobby mentre era in gita con i genitori. L’anno dopo viene trovato un bambino che gli somiglia moltissimo e portato ai genitori. Ma nel 2004 si scopre che quel ragazzino in realtà non è Bobby. Il bambino dato alla famiglia non seppe mai chi fosse.

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