Bacha bazi: l’usanza di vestire i bambini da donna e abusare di loro

Bambini travestiti da donne e abusati da uomini molto più grandi di loro: la strise storia dei Bacha Bazi afghani, i "bambini per gioco".

Non in tutti i paesi i bambini hanno le stesse tutele che hanno in Italia. Ci sono addirittura delle realtà in cui i più picccoli sono venduti come merce e costretti a fare e subire pratiche vengognose, oltre il limite della decenza e dell’umanità.

I bacha bazi afghani

In Afghanistan i bambini hanno un prezzo e coloro che li comprano hanno totale potere decisionale su di loro, possono addirittura decidere di quale sesso debbano essere. Questo genera i casi di Bacha Bazi, una pratica molto diffusa ma purtoppo di cui si sa ancora troppo poco.

Il Bacha Bazi, letteralmente “bambini per gioco“, consiste nell’adescare dei bambini per strada, rapirli dalle proprie famiglie e costringerli a cambiare sesso ed identità, trasformandoli in ragazze. I giovani maschi, infatti, vengono vestiti da donna, truccati e ornati con sonagli alle caviglie e ai polsi e successivamente obbligati a ballare a tempo di musica. Una volta terminata la danza, i bambini sono costretti a concedersi sessualmente a uomini molto più grandi di loro, senza potersi in alcun modo ribellare.

Le conseguenze dei traumi subiti

Una volta compiuti i diciotto anni, i Bacha Bazi vengono liberati, ma la loro odissea non è ancora finita. A causa degli abusi subiti, sarà quasi impossibile per loro trovare un posto nella società, anche perchè molto spesso vengono indicati come omosessuali. Tuttavia, nonostante l’atrocità di queste pratiche, nessuno denuncia questi avvenimenti. La società afghana è pienamente consapevole di quanto accade ai giovani, soprattutto delle famiglie più povere, tuttavia dietro a questo tipo di attività ci sono grandi mercenari e uomini di affari, che sono di fatto inattaccabli.

Le Bacha Posh

Ad essere costretti al cambio di identità non sono però solamente i maschi. Anche alle ragazze, infatti, tocca talvolta un simile destino. In particolare, in quelle famiglie in cui non nasce nessun maschio, una delle figlie viene vestita da uomo e costretta a comportarsi come tale, dovendo anche frequentare la scuola e lavorare. In questo caso, si parla delle cosiddette Bacha Posh.

Una volta raggiunta l’età dell’adolescenza, le ragazze costrette ad essere maschi vivono una nuova imposizione. Devono infatti togliere le spoglie maschili per tornare ad essere donne, solitamente promesse spose ad un uomo che non hanno mai incontrato.

La denuncia dello scrittore

In entrambi i casi, sia per i Bacha Bazi che per le Bacha Posh, la violenza subita dai bambini è immensa. Non solo vengono costretti a un doppio cambio di identità, ma addirittura subiscono delle violenze fisiche che necessariamente avranno delle terribili conseguenze sulle loro vite future.

Queste pratiche sono rimaste per molto tempo sconosciute al mondo occidentale, ma nel 2004 lo scrittore statunitense Khaled Hosseini ha pubblicato un romanzo che ha avuto subito un enorme successo, “Il cacciatore di aquiloni“. Nel suo romanzo, Hosseini racconta la pratica del Bacha Bazi, rendendo così il mondo occidentale consapevole per la prima volta di quanto sono costretti a subire i bambini afghani da tempi ormai lontanissimi.

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