Liquirizia: usi, proprietà e controindicazioni da seguire

Liquirizia: ecco come usare questa straordinaria radice, ma attenti alle controindicazioni! Volete saperne di più? Allora, venite a vedere!

La Glycyrrhiza glabra, meglio conosciuta con il nome di liquirizia, è una radice che fa parte delle piante Leguminosae. Se ingerita in quantità appropriate, la liquirizia apporta tanti risvolti positivi all’interno del nostro organismo. Spesso la assumiamo attraverso le note caramelle gommose che in realtà, ne hanno solo una componente di base. C’è chi la odia e c’è chi non può farne a meno ma comunque, la liquirizia non può rimanere indifferente alle papille gustative della persona che l’ha assaggiata almeno una volta. Quali sono le proprietà, i migliori usi e le possibili controindicazioni che questa radice porta con sé? Cerchiamo di capirlo insieme partendo dal principio e cioè: come si coltiva la liquirizia?

Coltivazione liquirizia

La liquirizia è una pianta rustica che vede la sua entrata nella storia addirittura con la cultura assira ed egizia. Tuttavia, sarà solo nel XV secolo che verrà introdotta in Europa da alcuni frati domenicani. Vien da sé che, quindi, la coltivazione di questa radice necessita di un clima mediterraneo infatti, non è difficile coltivarla anche nel nostro Bel Paese.

La pianta di liquirizia può arrivare ad un’altezza di circa un metro e mezzo, perciò non vi aspettate sequoie ingestibili sul balcone. E’ anche gradevole alla vista, soprattutto in estate, quando questa pianta si carica di una splendida fioritura azzurra, che le conferisce anche la qualità di pianta ornamentale.

Di liquirizia non ce n’è solamente una al mondo ma, in realtà, esistono ben 18 specie diverse. Possono svilupparsi sotto forma di cespugli, oppure come piante rampicanti. Resta comunque un ottimo alleato nel rendere più fertile il terreno in cui viene piantata poiché, essendo appartenente alle Leguminosae, ha l’abilità di fissare perfettamente l’azoto. Pensare alla liquirizia potrebbe dar l’idea di immaginare scenari esotici in cui questa pianta crescerebbe beata ma in realtà, lungo le coste mediterranee, cresce rigogliosa senza problemi.

Dove coltivare la liquirizia

Un’esposizione molto soleggiata con estati calde ed inverni non particolarmente gelidi, abbinata ad un terreno argilloso e calcareo, sono perfetti per la crescita delle piante di liquirizia. Queste, infatti, necessitano di un clima decisamente mediterraneo ed un’esposizione diretta alla luce del sole. Non necessita di abbondanti innaffiature ma, al contrario, il terreno deve essere ben asciutto prima della successiva irrigazione, per evitare il proliferare di malattie per la pianta.

Per cominciare da zero la coltivazione della vostra liquirizia, dovete innanzitutto procurarvi una dozzina di rizomi abbastanza grandi, da interrare orizzontalmente, sotto uno strato di circa 30 centimetri di terriccio. Che sia in un vaso o in un giardino, poco importa. Contrariamente a quanto detto poche righe fa, l’innaffiatura iniziale dovrà essere più abbondante della media finché la pianta non sarà cresciuta.

Quando coltivare la liquirizia

Il periodo migliore per piantare i vostri rizomi di liquirizia si aggira con i primi sprazzi di primavera, intorno a marzo, così da riuscire a vedere la prima fioritura già conl’inizio dell’estate.

Detto questo, arriva la parte più lunga e cioè la fase che separa la semina, dalla coltivazione. Prima che possiate raccogliere ciò che avete seminato, dovrete infatti aspettare che la pianta cresca per bene. Cosa significa questo in termini di tempo? 3 anni. E’ vero, è un lungo lasso di tempo ma necessario. Dopo questi 3 anni potrete raccogliere da sottoterra, alcuni rizomi. Questi rizomi andranno essiccati ad una temperatura non superiore ai 40 gradi, al fine di conservare tutte le qualità della liquirizia. Poi, sarà possibile conservarla nel modo che vi è più congeniale.

Proprietà della liquirizia

La liquirizia è una radice dai molteplici usi. Sicuramente indicata per il trattamento di tosse, catarro, mal di gola, cervicale ed acidità di stomaco. In più, questa radice può sfruttare anche la sua blanda azione lassativa. A parte le sue proprietà in caso di malattie, quello che ha reso famosa la liquirizia è proprio il suo essere altamente dissetante.

Ad oggi, questa proprietà potrebbe risultare ininfluente. Tuttavia, se si pensa alle popolazioni dell’Antico Egitto o ad alcune popolazioni di origine iranica, le quali si muovevano per ore nel deserto, si comprende quanto in realtà la liquirizia sia stata significativa nella storia dell’uomo fin dai tempi antichi.

Ingrediente fondamentale nella medicina cinese, componente di base per caramelle e dolci vari ed inoltre, additivo di sigarette e cacao. Il sapere tradizionale conferisce alla liquirizia diverse proprietà farmacologiche. Abbiamo quelle antiinfiammatorie, digestive, diuretiche, depurative, emollienti, antiulcera, espettoranti, corticostimolanti, antiflogisticche e protettiva delle mucose.

Se usata nella sua forma non essiccata e quindi, utilizzando direttamente le foglie “vive”, si può godere delle proprietà cicatrizzanti, antibatteriche ed antiinfiammatorie di questa pianta.

Nel caso in cui soffriste di pressione bassa, potreste ricorrere all’uso della liquirizia per riequilibrare la situazione. La liquirizia ha infatti la capacità di aumentare la pressione sanguigna. Questo è il motivo per cui va anche presa con parsimonia. Se invece siete colpiti spesso dall’insonnia, sappiate che il té alla liquirizia produce un’azione calmante e allevia lo stress, proprio perché regola i livelli di zuccheri nel sangue.

Valori nutrizionali della liquirizia

Ma ora vediamo nello specifico quali sono i valori nutrizionali per una quantità pari a 100 grammi:

  • Proteine 0 g
  • Carboidrati 93,55 g
  • Zuccheri 70 g
  • Grassi 0,05 g
  • Fibra 0,2 g
  • Sodio 50 mg
  • Potassio 37 mg

In commercio è possibile trovare la liquirizia in diversi formati. Quella più naturale e meno soggetta a trattamenti di raffinazione è sicuramente quella sotto forma di bastoncini da masticare. Se invece siete amanti di tisane e decotti, niente paura. Potete acquistare la liquirizia già tagliuzzata e pronta all’uso.

Strano ma vero, può fungere anche da dolcificante, nella sua forma liquida o in polvere. Come è possibile? Beh è possibile proprio perché la radice di liquirizia in realtà, è più dolce del saccarosio.

Liquirizia in cucina

La liquirizia trova ampi spazi all’interno del mondo culinario. Può essere utilizzata come spezia o come un vero e proprio ingrediente fondamentale, a seconda della ricetta che si andrà a realizzare. Utilizzarla come ingrediente principale significa spesso sfruttarne gli aspetti farmacologici e non semplicemente per una questione di gastronomia pura e semplice.

In pasticceria, la liquirizia risulta essere un ingrediente di base per l’impasto di caramelle, in torte, dolci, biscotti e gelato. Questo perché si sfrutta la sua anima dolciastra e il suo aroma accattivante. Può però essere abbinato anche a primi piatti, al salmone o alle carni, se aggiunto come spezia in polvere per insaporire il piatto.

Bevande alla liquirizia

La liquirizia è solo da mangiare? No, è anche da bere ovviamente. Preparare una tisana o un decotto è davvero molto semplice e veloce, basta che abbiate a disposizione 5 grammi di rizomi essiccati e circa 250 ml di acqua. Come procedere? Allora, spezzettate con cura tutti i rizomi e metteteli nell’acqua non ancora riscaldata e poi portate il tutto ad ebollizione per circa 8 minuti. A questo punto, spegnete il fuoco e lasciate riposare il tutto per una decina di minuti circa. Il gioco è fatto!

Se invece preferite una bevanda più forte, magari a base alcoolica, potete utilizzare la radice in polvere e fare il liquore con la liquirizia, come vuole una delle più antiche tradizioni del nostro Paese. La Calabria, è la regione italiana con il più alto tasso di coltivazioni di liquirizia e non è un caso che il liquore fatto con questa radice, sia un prodotto locale molto apprezzato. E’ possibile prepararlo anche in casa con poche semplici mosse, procuratevi:

  • 200 gr di liquirizia
  • 1,5 l di acqua
  • 1 lt di alcool a 90°
  • 1,2 kg di zucchero

Mentre state vedendo l’acqua bollire, aggiungete tutto lo zucchero e la liquirizia in polvere, preoccupandovi di girare accuratamente il tutto. Dopo che avrete ottenuto uno sciroppo omogeneo, lasciatelo raffreddare per un po’. Dopo che lo sciroppo sarà a temperatura ambiente, è giunta l’ora di unirlo all’alcool con molta accortezza, girando molto spesso tutto il composto.

Ultimo passaggio è sicuramente quello dell’imbottigliamento. Non sarà possibile berlo immediatamente, proprio perché questo liquore a bisogno di un mese di riposo, mese durante il quale dovrete ricordarvi di scuotere la bottiglia di tanto in tanto. Appena sarà passato questo arco di tempo, il vostro liquore sarà pronto per essere bevuto.

Controindicazioni liquirizia

Come abbiamo già visto, la liquirizia ha la straordinaria capacità di aumentare l’afflusso sanguigno. Questo è un aspetto fenomenale per chi soffre di pressione bassa ma, al contempo, una disgrazia per chi è iperteso, affetto da insufficienza renale oppure con problemi di sovrappeso. Nei casi di ipertensione infatti, è assolutamente sconsigliato l’uso di liquirizia, sotto qualsiasi forma.

Dosi elevate all’interno del nostro corpo, possono inoltre causare un tipico problema femminile, ovvero la ritenzione idrica! Questo perché la liquirizia, aumentando il sodio nel sangue e riducendo la quantità di potassio, permette ai liquidi presenti all’interno del nostro corpo di stagnare. Collegati a questa ritenzione, ci sono altri disturbi come il mal di testa o il gonfiore al viso e alle caviglie.

Anche nel caso di bambini e persone che hanno superato i 55 anni di età, l’uso della liquirizia non dovrebbe mai superare le dosi medie raccomandabili, che si aggirano intorno a circa mezzo grammo al giorno.

Curiosità sulla liquirizia

Storicamente, la liquirizia vide tra i suoi estimatori, alcuni dei volti più influenti di tutti i tempi. Napoleone, ad esempio, ne faceva uso per calmare lo stress prima di una battaglia.

Tutankamon, invece, la volle portare con sé nell’aldilà tra i vari oggetti del suo corredo funebre. In tempi decisamente più moderni invece, è stata scoperta un’altra proprietà davvero interessante della liquirizia. Ovvero quella che gli conferisce il titolo di afrodisiaco naturale, soprattutto per le donne.

Scritto da Claudia D'Agostino

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