E a Ballarò spunta l’appello dei “compagni” Sansonetti e Rondolino: risparmiate Silvio, vogliamo anche noi il bunga bunga!

Quando ieri sera durante Ballarò Maurizio Lupi ha tirato fuori un appello di “intellettuali di sinistra” contro gli eccessi del giustizialismo sul caso Ruby mi sono venuti i brividi, poi ha letto i firmatari e tutto è risultato chiaro. Si tratta dei sedicenti compagni passati ormai armi e bagagli dall’altra parte della barricata: Piero Sansonetti, quello che faceva le prime pagine sulla vittoria di Luxuria all’Isola dei famosi e che adesso trascorre le serate a Matrix per difendere il Cavaliere, Fabrizio Rondolino, ex braccio destro di D’Alema e autore di romanzi porno che ormai ha trovato lavoro a Mediaset prima col Grande fratello e ora con Zerbino Vinci e Claudio Velardi, anche lui vecchio collaboratore di Massimo D’Alema (grande capacità di selezionare le persone il leader maximo!) che da ultimo ha organizzato la campagna elettorale di Renata Polverini, governatrice post-fascista del Lazio.

Possiamo parlare seriamente di questa cosa? Evidentemente no. E allora leggiamo ampi stralci dell’appello dei sedicenti compagni con l’aiuto della traduzione satirica di Parla come mangi (in corsivo). Il testo virgolettato è originale.

“Care compagne e cari compagni, per carità, per il nostro bene, fermatevi. Il nostro avvenire, la libertà, i nostri diritti e quelli delle persone colpite dalla crisi e dall’ingiustizia sociale, non possono essere affidati alla legge e alla violenza dello Stato. Ai tribunali. Alla repressione. In passato ci è capitato, qualche volta, di pensarlo. Poi abbiamo capito che sbagliavamo.”

In passato ci siamo sbagliati un casino di volte, noi. Ma visto che “mal comune mezzo gaudio” tiriamo dentro anche chi ci legge. Noi comunisti siamo tutti cattivi e peccatori!

“Non possiamo sperare nel carcere, nell’arresto dell’avversario più detestato, nei sistemi di intercettazione a tappeto, nella logica dei corpi separati e persino nell’intervento del Vaticano per ottenere ciò che non abbiamo ottenuto con il consenso.”

Questo ce l’ha dettato direttamente Silvio al telefono da Arcore, in un pausa del bunga bunga.

“Rischiamo di trasformare il popolo della sinistra, dei democratici, in tricoteuses compiacute e senza idee, che se ne stanno lì davanti alla ghigliottina e assistono al Terrore rivoluzionario mediatico e alle controffensive della Vandea. Oppure in castigatori moralisti dei comportamenti privati e sessuali di chicchessia, fino ad invocare l’ingerenza della Chiesa sulla politica, e a scagliarci contro le donne poco castigate, contro i libertini, contro gli eccessi sessuali, o contro il peccato.”

Suvvia compagni, non facciamo i guastafeste e divertiamoci anche noi: viva la gnocca, le puttane, i magnaccia, la prostituzione minorile e le carriere politiche guadagnate in cambio del sesso al sultano!

“Che vuol dire per noi essere di sinistra? Più o meno significa questo: indicare una missione e obbiettivi per la crescita dell’equità, della giustizia, della libertà. Giusto? Ma qualcuno ci dice: “D’accordo,  avete ragione, ma per ora c’è una emergenza più grande della giustizia sociale o della libertà. Questa emergenza è la lotta contro la corruzione e contro il malcostume”.”

Per noi essere di sinistra non significa più una mazza, visto che tra di noi c’è persino chi organizza campagne elettorali per il partito di Berlusconi.

“Giusto, la corruzione va perseguita. Ma non è l’emergenza delle emergenze. E la corruzione va perseguita, ma non, come fu nel ’92-’94, decapitando una classe politica, o esercitando la pressione della carcerazione preventiva, a volte abusiva.”

Ma sì dai sputtaniamoci fino in fondo: viva Craxi e Andreotti, povere vittime di magistrati giacobini e golpisti!

“I poteri di indagine non devono ridurre i cittadini, testimoni o sospettati, a numeri di telefono intercettabili e a condannati molto prima del giudizio, né a quei poteri debbono sommarsi considerazioni moralistiche, né va utilizzato in modo devastante il circuito mediatico come prima ed ultima sede  di sentenza.”

Scusate, ci chiama Silvio, un’altra pausa dal bunga bunga. Cosa dice Cavaliere? Ah sì, certo, certo: cari compagni, una legge contro le intercettazioni è indispensabile e improrogabile!

“Cari compagni, evitiamo di trasformare la sinistra in una nuova destra, pulita e reazionaria, bigotta e illiberale, antifemminista, moderata e populista. Siamo ancora in tempo. L’Italia ha bisogno della sinistra. Non ha bisogno di manette né di intellettuali o di politici che giocano a fare gli sbirri.”

Insomma ragazzi, vi prego, continuate pure a far i comunisti o quello che siete, ma non toccateci Silvio, proprio adesso che l’abbiamo scoperto e ci ha fatto entrare nella sua corte.

Qui le altre puntate di Parla come mangi.

P.S. Per un approfondimento più serio del mio vi rimando a un bell’editoriale del Riformista, qui.

(In foto: Rondolino).

Scritto da Style24.it Unit

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