Armomake-up: cos’è e come funziona

Il make-up può valorizzare una persona se pensato nel rispetto delle regole dell'armocromia. Vediamo quindi cos'è l'Armomake-up

L’Armomake-up si fonda sull’armocromia, una delle più grandi tendenze che si sono diffuse nella nostra penisola nel corso degli ultimi anni. Essa può essere definita come la scienza che ha il compito di stabilire l’equilibrio tra i diversi colori, un sistema che ha catturato l’attenzione di tantissime persone, influenzando le loro scelte per quanto concerne lo stile del proprio guardaroba, determinando quali colori di vestiti si sposano con il proprio look e quali no, per arrivare ai consigli in fatto di trucco. Infatti, quest’ultimo può valorizzare una persona se pensato nel rispetto delle regole dell’armocromia, per cui intendiamo quell’armonia cromatica che è applicabile a ognuno di noi, facendoci appartenere a una determinata stagione.

Armomake-up: cos’è e come funziona

La make-up artist, in occasione di un’intervista, ha fatto degli esempi su varie star, definendo la loro stagione di appartenenza: «Alla palette Primavera appartiene Jessica Chastain – che abbiamo appena ammirato tra i beauty look Oscar 2022 -, a lei stanno benissimo i rossetti corallo, un make-up caldo e luminoso. Per la stagione Estate ci sono Kirsten Dunst o Uma Thurman, valorizzate da tonalità fredde e delicate, come il rosa, il grigio, il marrone, e il malva per le labbra. Con Autunno andiamo su tonalità profonde e calde, come lo smokey eyes bronzo, che sfoggia spesso Jennifer Lopez, e infine Inverno con Dua Lipa, con colori forti e freddi, spesso ancora contrastati, come il nero, i rossetti nei toni freddi del ciliegia, ma anche colori intensi come il blu elettrico».

Armocromia e stagioni

Il sistema venne elaborato nel 1961 da Johannes Itten, un professore svizzero della Scuola d’Arte Bauhaus in Germania, il quale scrisse “L’Arte del Colore”, un testo in cui si passa in rassegna un’innovativa teoria del colore, fondata su due qualità peculiari: la temperatura del colore (quindi, se caldo o freddo) e l’intensità (se chiaro o scuro). Iniziando dalla prima distinzione, Itten procedette dapprima a separare i colori in tonalità calde e fredde, inserendo nelle prime quelli con una base gialla, e nelle seconde quelli a base blu. Stando a questo criterio, diede vita a quattro categorie chiamate stagioni, che rappresentano le famiglie cromatiche a cui si appartiene: inverno, autunno, estate e primavera. Alle stagioni si sommano anche degli ulteriori sottogruppi, incentrati sulla luminosità. Per capire a quale stagione si appartiene, si devono considerare alcune nozioni di base. Tra queste, annoveriamo il sottotono della pelle (caldo o freddo), il valore cromatico (l’intensità dei colori), nonché il contrasto (il quale prende vita da colori indossati e colori di capelli e occhi).

Scritto da Chiara Zanetti

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