Yara, Sara, ciclisti calabresi: scoperto il colpevole. E’ straniero…

Accostare per vaga affinità è un artificio sopraffino della tv.

La confusione è un format redditizio.

In questi giorni, la scomparsa di Yara è associata a quella di Sara e, addirittura, all’incidente di Lametia Terme in cui hanno perso la vita sette ciclisti.

Denominatore comune tra Brembate e Avetrana, una ragazzina scomparsa.

Tra Brembate e Lametia, il mostro marocchino (che in Lombardia era stato intanto scagionato: e dunque?)

Tra Lametia, Brembate e Avetrana…chissà, forse la immancabile presenza di un Mc Donald in ognuno dei tre paesi!

Un caotico blob di casi diversi, imparentati dal puro pretesto suggestivo dell’auditel!

E casi fortunati, pur nella disgrazia: perchè in Italia ci sono centinaia di persone scomparse (vedi qui il migliaio di adulti, qui le decine di minorenni) per cui gli inquirenti, non pressati dai media, non muovono un dito!

La presenza della tv fa comunque comodo ai familiari di una persona scomparsa perchè sollecita le autorità a non seppellire il caso nell’immenso archivio di desaparecidos che mostra una puntata qualunque di Chi l’ha visto.

Programma che propone un tormentone unico: gli appelli dei congiunti alle procure indolenti a darsi da fare. Altro che mobilitazioni generali, come è avvenuto per Sara e Yara!

La comparazione di Avetrana e Brembate stimola inevitabili commenti sul diverso atteggiamento della due comunità nei confronti dei media.

Senza tener conto che in Puglia, l’uso strategico della tv ha una ragion d’essere. (leggi qui)

Serve ad avvocati e sospettati, appartenenti a quella comunità, per difendere e discolparsi.

Ha dato vita ad un ignobile mercato di ospitate.

E’ squallido, fa ribrezzo, è vero.

Ma non ha senso accomunarlo ad una vicenda in cui, fin’ora, nessun membro della comunità è accusato ed ha interesse ad usare i media.

Il confronto andrebbe dunque fatto con altri delitti, Erba o Cogne, che hanno anch’essi generato un notevole commercio giornalistico.

Tre casi diversissimi buttati nello stesso calderone per rincoglionire la gente.

La tv provoca e poi nasconde la mano.

Butta in pasto alla gente marocchini drogati e senza patente (pare non sia vero, nè l’uno nè l’altro) o stranieri violentatori, e poi condanna i cartelli che inneggiano al razzismo!

Gli inquirenti, direbbero i giornali dello scorso secolo, “brancolano nel buio” in tutte tre le inchieste, tra fermi in acque internazionali, guidatori con patenti fantasma e accuse incrociate tra Misseri.

Attendiamo una svolta nelle indagini.

Per coerenza, un’unica svolta.

Perchè non sbattere dentro un marocchino che ,sbarcato in Puglia in canotto, ha ammazzato Sara, poi ha risalito lo stivale ed ha rapito Yara, e ,nella fuga precipitosa per rientrare via autosole al canotto, ha centrato i poveri ciclisti?

Sai che botto di audience!
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Scritto da Style24.it Unit

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