Turchia, donna inglese spinge il fidanzato dal balcone di un hotel

Donna inglese spinge il fidanzato dal balcone di un hotel a 5 stelle in Turchia. La vittima è morta sul colpo dopo aver compiuto un volo di 30 metri.

Donna inglese spinge il fidanzato dal balcone di un hotel a 5 stelle in Turchia. La vittima, 22 anni, è morta sul colpo dopo aver compiuto un volo di oltre 30 metri.

Turchia, donna inglese spinge il fidanzato dal balcone di un hotel

Una donna inglese di 31 anni “ha spinto il fidanzato, 22 anni, dal balcone di un hotel a 5 stelle turco“.

La vittima, Pegram Reece, 22 anni, è morta sul colpo dopo essere precipitata da 30 metri di altezza ed essere atterrata nel cortile di cemento dell’hotel a cinque stelle di Side, Antalya, dove alloggiava con Mary Meyers Kayley. I fatti risalgono allo scorso 12 marzo, secondo quanto appreso da un tribunale in Turchia.

Il 19 luglio, il tribunale di Manavgat ha saputo che quando la polizia ha indagato sul decesso ha trovato macchie di sangue in tutta la stanza della coppia. Il personale dell’hotel, inoltre, aveva riferito che la coppia aveva bevuto molto, ore prima della tragedia. Kayley, 31 anni, di origine scozzese, sarebbe stata così ubriaca da dover essere portata in camera dal personale dell’hotel.

I procuratori hanno raccontato al processo che la coppia aveva litigato furiosamente nei momenti che hanno preceduto la morte di Reece. Ma Kayley – che rischia 24 anni dietro le sbarre per omicidio intenzionale – aveva negato di aver ucciso il suo ragazzo quando era stata interrogata dalla polizia dopo l’incidente. La donna, infatti, aveva affermato che le macchie di sangue nella stanza fossero dovute a un taglio accidentale al pollice mentre entrava nella cabina doccia. Le macchie di sangue sul letto, invece, sarebbero state dovute a una sessione di sesso. La 31enne, tuttavia, aveva ammesso di aver litigato con Reece dopo aver scoperto che l’aveva tradita con una ex fidanzata.

Il processo e la richiesta di ergastolo

A proposito della morte del 22enne, la fidanzata ha rivelato che il giorno prima della tragedia, la vittima aveva minacciato di gettarsi dal balcone, ma lei era riuscita a dissuaderlo. Ha anche affermato che Reece fosse un boss della droga in Gran Bretagna, nel tentativo apparente di screditarlo.

In tribunale, però, ha cambiato la sua versione dei fatti, sostenendo che il taglio sulla mano era stato causato da un vetro rotto e che invece avevano discusso sull’uso di droga. Durante l’autopsia sono state trovate tracce di cocaina nel corpo di Reece.

Kayley ha raccontato alla corte di essere andata in bagno dopo la lite ma, quando è tornata in camera, il suo ragazzo non c’era più. Ha detto di essere andata a letto e che la polizia è arrivata sul posto mentre lei dormiva.

La donna ha cercato di convincere i giudici a respingere la dichiarazione precedentemente rilasciata alla polizia, sostenendo che l’interprete ufficiale non fosse in grado di capire il suo accento scozzese. Il tribunale, però, ha respinto la richiesta, sottolineando che la donna aveva utilizzato lo stesso interprete durante l’udienza. Il tribunale, quindi, ha ordinato che l’imputata venisse sottoposta a una valutazione psichiatrica.

I pubblici ministeri ritengono che Kayley abbia ucciso il fidanzato per gelosia e hanno chiesto l’ergastolo. In Turchia, il periodo minimo di reclusione per un ergastolo è di 24 anni. Non è ancora stato rivelato quando si terrà la seconda udienza.

Scritto da Ilaria Minucci

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