Strategie suicide: perché, Povia, perché?
Giuseppe Povia, in arte solo Povia, si è fatto notare pubblicamente per alcune dichiarazioni un po’ fastidiose, definiamole così.
In primis per le dichiarazioni omofobe sul suo profilo Facebook, congiunte alla canzone Luca era gay, in seguito attribuite a un fake ma che al tempo generarono un discreto clamore.
Quindi per la sua canzone La verità che – come da titolo – prometteva tutta la verità, nient’altro che la verità su una questione molto spinosa, ovvero la vicenda di Eluana Englaro.
E adesso nuovamente su Facebook per un post, che potete vedere nell’immagine qui sopra, nel quale difende il tifoso che durante la finale degli Europei Italia – Spagna ha sventolato una simpaticissima bandiera nazista con svastica annessa.
Questo il testo dell’insana difesa:
“Giulio Cesare, Nerone, Ivan il Terribile, Hitler, Mao Tse-Tung, Pol Pot, Stalin etc. Comunisti o fascisti di sta ‘capocchia’. Tutti i simboli andrebbero puniti non solo la svastica. Buffoni, buffoni, buffoni“.
Le polemiche si sono accese quasi all’istante, ovviamente.
A me rimane questo dubbio: perché, assieme alla condanna di qualsiasi figura politica della storia, la difesa del nazifascismo? Desiderio di pubblicità?
Mi pare assai improbabile l’ipotesi di affiliazione a quella corrente di pensiero, ma altrettanto insensata è questa mossa suicida.
Voglio dire: posso benissimo condannare tutti i governi politici italiani degli ultimi 30 anni, ma posso farlo in difesa di questo governo tecnico? Non credo proprio…
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