Perché piangere fa bene e a cosa serve

Piangere fa bene ed è scientificamente provato che ci fa bene sia a livello fisico sia a livello emotivo e mentale.

Quante volte abbiamo reagito ad una situazione piangendo? Quante volte piangiamo di felicità o perché siamo turbati da qualcosa? Piangere fa bene: è scientificamente provato che ci fa bene sia a livello fisico che emotivo e mentale. In altre parole, il pianto è una manifestazione liberatoria e spontanea, che ci fa sentire meglio.

Piangere fa bene: perché?

Come ci si sente dopo aver pianto? Meglio. Questo perché piangere è una reazione istintiva, spontanea e liberatoria, che il nostro corpo e la nostra mente guidano soprattutto quando siamo sottoposti a forti stress o a forti emozioni.

Le lacrime hanno insomma un vero e proprio potere curativo per il nostro fisico, riducono lo stress e ci fanno sentire più liberi e leggeri. In base al tipo di lacrime che stiamo versando (spiegheremo poi quanti tipi ce ne sono), esse possono avere vari effetti benefici su di noi.

Secondo la teoria del dottor Nick Knight, esistono tre tipi di lacrime:

  • lacrime basali
  • lacrime di riflesso
  • lacrime psicologiche.

Le prime sono quelle che mantengono idratati gli occhi; le seconde sono quelle che vengono di riflesso per eliminare corpi estranei come una ciglia; le terze sono quelle che vengono quando si provano forti emozioni, belle o brutte che siano.

Perché si piange: livello fisico ed emotivo

A livello fisico, si piange a causa di una connessione tra la parte anteriore della corteccia cerebrale e il sistema limbico che controlla e regola le emozioni.

Mentre a livello emotivo, si piange perché dopo ci si sente meglio, più sollevati e leggeri. Questo grazie agli ormoni che si rilasciano al momento del pianto: in particolare uno che si chiama leu-enkephalin e funge da antidolorifico naturale.

Scritto da Marta Vitulano

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