Mandelli e Biggio traducono in italiota i canoni della comicità intergenerazionale. Ruggero e Gianluca come Simpson e Griffin
“Critici der cazzo, annassero a scopà” direbbe “Father” Ruggero De Ceglie al figlio Gianluca.
E avrebbe pure ragione, perchè i contestati volgarissimi Idioti di successo, Francesco Mandelli e Fabrizio Biggio, non fanno altro che tradurre in italiota i canoni mondiali della comicità intergenerazionale.
Aldo Grasso vede ne i Soliti Idioti il tipico linguaggio scurrile della sketch comedy stile Little Britain.
Ma l’orrida maschera dell’imprenditore De Ceglie evoca più un cartoon.
Il rapporto disecucativo tra Ruggero e Giancula ricalca modelli di fiction animata ben più popolari di Little Britain.
Esaspera la parentela disfunzionale di Homer Simpson e il decenne Bart.
E, ancor più, il legame corrotto tra il papà alcolizzato e drogato ,Peter Griffin, ed il neonato diabolico gay ,Stewie, che cerca in continuazione di uccidere la madre.
E se i Simpson sono una raffinata parodia dell’ “american way of life”, I soliti idioti ne sono l’avariata trasposizione in commedia all’italiana di serie B.
Mandelli e Biggio sono dissoluti come i Griffin e South Park, eredi depravati de I Simpson, seppur pregiati come un rutto d’er Monnezza ,Tomas Milian, in un film trash degli anni ’70.
L’ex direttrice de l’Unità ,Concita De Gregorio, considera i Soliti Idioti uno specchio della società italiana.
Dallo sfascio, secondo lei, si possono riscattare i seienni coi cartoni animati.
Lo spietato Ruggero la inviterebbe ad aggiornarsi dando un’occhiata ai bambini delle elementari di South Park che bestemmiano cantando brani rock-religiosi in cui Gesù fa sesso sfrenato…