Michael Mann nell’ultimo periodo si è buttato nell’impresa della promozione dell’uso intensivo e sperimentale del digitale nella produzione cinematografica.
Affiancato da maestri come David Lynch e Martin Scorsese, ma sicuramente uno dei pionieri, i suoi ultimi film hanno fatto clamore un po’ per la libertà della narrazione, spesso disancorata dagli avvenimenti raccontati e più tesa ad esplorarne le divagazioni, e un po’ per l’incredibile resa visiva delle sue macchine da presa ad alta definizione.
Non sempre l’esperimento è riuscito: per un filmone come Collateral con Tom Cruise troviamo una pellicola (termine assolutamente desueto, ormai) quale Nemico pubblico con Johnny Depp e nel mezzo un’opera riuscità a metà come il rifacimento al cinema di Miami Vice.
Nella sua lista dei film preferiti troviamo, accanto a titoli canonici come Apocalypse now e La corazzata Potemkin (per nulla una cagata pazzesca, checché ne dica Fantozzi), dei film recentissimi e molto controversi, soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura: Avatar e Biutiful.
Michael Mann, in fondo, non perde la voglia di sorprendere, persino con un mero elenco.
01 – Apocalypse Now (1979, Francis Ford Coppola)
02 – La corazzata Potemkin (1925, Sergei Eisenstein)
03 – Quarto potere (1941, Orson Welles)
04 – Avatar (2009, James Cameron)
05 – Il dottor Stranamore (1964, Stanley Kubrick)
06 – Biutiful (2010, Alejandro Gonzalez Inarritu)
07 – Sfida infernale (1946, John Ford)
08 – La passione di Giovanna D’Arco (1928, Carl Theodor Dreyer)
09 – Toro scatenato (1980, Martin Scorsese)
10 – Il mucchio selvaggio (1969, Sam Peckinpah)
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