La più famosa cantante pakistana uccisa con sei colpi di pistola: cantava senza paura. Si segue la pista dell’omicidio da parte di fanatici islamici.
In pochi, probabilmente, si interesseranno alla storia di Ghazala Javed. Ad Istanbul, qualche giorno fa, durante il suo concerto Madonna aveva mostrato un seno e la scritta tatuata sulla schiena “no fear”: una provocazione contro le minacce degli estremisti islamici.
La 23enne Javed, la più famosa cantante pashtun del Pakistan, ha provocato “senza paura” i taleban con la sola scelta di continuare a cantare.
E’ stata uccisa ieri a Peshawar, con sei colpi di pistola, all’uscita di un salone di bellezza. La rivendicazione non c’è ancora, ma la pista più probabile è quella dei taleban, che più volte l’avevano minacciata.
La sua unica colpa era quella di cantare, contro i precetti del Corano e della sharia. Per continuare la carriera la ragazza era fuggita dal suo villaggio nella Swat Valley, ora sotto il controllo dei militanti.
L’hanno raggiunta lì e freddata con sei colpi di pistola, ferendo anche il padre e la sorella che l’accompagnavano, quattro uomini in moto.
“E’ stata uccisa da sconosciuti. Era in quattro su due moto. Hanno sparato anche sul padre, che era con lei. Penso che siano stati i religiosi fanatici” – ha dichiarato il cugino Wajid Omer, smentendo la pista, inizialmente seguita dalla polizia, che vedeva l’ex-marito come primo sospettato.
Numerosi i commenti di cordoglio delle colleghe, che tuttavia sono per lo più rimaste nell’anonimato per paura: “potrebbero colpirci semplicemente perché abbiamo commentato la notizia della sua morte. Ma dobbiamo onorarla. E stata un grande esempio per le giovani cantanti”.
“NO FEAR“



