Fashion Week: la storia e quali sono le quattro settimane della moda

Le Fashion Week di settembre stanno per mostrarci i capi che faranno tendenza nella stagione Primavera/Estate 2020. Ecco la sua storia

Le Fashion Week di settembre stanno per andare in scena e ci presenteranno i capi che faranno tendenza nella stagione Primavera/Estate 2020. Le città che si sono sono aggiudicate da anni le settimane della moda sono quattro: New York, Milano, Londra e Parigi. Com’è nato questo evento di importanza mondiale? Qual è stata la prima metropoli a proporre delle giornate dedicate solo alle passerelle?

Fashion Week: la storia

Per gli appassionati di moda, settembre non è soltanto il mese che segna la fine dell’estate, ma anche quello che fa rima con ‘sfilate’. Proprio in questo periodo, infatti, vengono organizzate le Fashion Week. Le settimane della moda, momento quasi religioso per tutti i fashion addicted, vengono organizzate due volte l’anno: tra gennaio e febbraio per le collezioni Autunno/Inverno e tra Settembre e Ottobre per quelle Primavera/Estate. Le quattro città interessate sono: New York, Milano, Londra e Parigi. Non solo sfilate, ma anche eventi e party all’insegna del glamour. Purtroppo, però, assistere alle sfilate non è così semplice, visto che l’accesso è consentito solo su invito o tramite accredito. Insomma, se siete comuni mortali vi dovete accontentare delle dirette streaming che i brand pubblicano online o delle infinite Stories che le influencer postano sui social. Ora, chiarita la parte ‘tecnica’, passatemi il termine, cosa sappiamo della storia della Fashion Week? Com’è nata? Qual è la città che ha dato il via alla settimana della moda? Anche se l’industria Couture nasce a Parigi nel 1850, grazie al designer Charles Frederick Worth, considerato anche il padre delle modelle, la prima vera sfilata ha luogo a New York. Siamo nel 1903 e un negozio della grande mela, “Ehrich Brothers” decide di prendere spunto dalle ‘modelle dal vivo’ di Worth e di mostrare ai clienti le proprie collezioni. A partire dal 1910 altri grandi magazzini di New York hanno seguito l’esempio e hanno iniziato a realizzare delle sfilate. Nel 1920 il concetto di sfilata è stato ripreso da tutta l’America, ma solo nel 1943 Eleanor Lambert ha lanciato la prima “Press Week”, nome originario della New York Fashion Week. Poco dopo Ruth Finley ha pubblicato il primo calendario della moda, una specie di guida con tutti gli eventi della settimana della moda, e tutti i giornalisti hanno iniziato a parlare di questo evento.

L’espansione della Fashion Week

A partire dal 1945 la Chambre Syndicale de la Haute Couture, fondata con il contributo di Worth, ha iniziato a richiedere ai brand di presentare alla stampa una collezione di almeno 35 pezzi all’anno, comprendente sia look da giorno che da sera. Le sfilate hanno così iniziato a prendere piede anche in Francia e, pian piano, le modelle hanno iniziato ad avere una grande importanza, arrivando a comparire anche in televisione. A New York, nel 1962, nasce il Council of Fashion Designers of America, con lo scopo di far riconoscere il ramo della moda dall’arte e dalla cultura americana. Proprio in questo periodo, riviste come Vogue iniziano a sostituire le illustrazioni di moda con le foto delle modelle in passerella ed è così che le sfilate iniziano ad avvicinarsi agli eventi che conosciamo oggi. La settimana della moda di Parigi è stata ideata nel 1973 dalla Federazione Francese della moda – Fédération Française de la Couture e si è tenuta per la prima volta al palazzo di Versailles. Nel frattempo, anche in Italia l’aristocratico Giovanni Battista Giorgini, prendendo spunto da Lambert, ha organizzato una serie di spettacoli a Palazzo Pitti a Firenze. Il successo di questi spettacoli hanno poi spinto la Camera Nazionale della Moda Italiana, fondata nel 1958, a creare una vera e propria settimana dedicata ai grandi nomi italiani. Dapprima a Roma, poi trasferita a Milano la prima Fashion Week è andata in scena nel 1975. A Londra, invece, è stato il British Fashion Council ad ufficializzare i giorni dedicati agli stilisti britannici.


Scritto da Fabrizia Volponi

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