In tv una iper-semplificazione del risultato elettorale porta a parlare di vittoria di Grillo. Le cose sono un po’ più complicate: di sicuro il centro-sinistra si afferma quasi ovunque, ma anche Bersani ha poco da cantare vittoria. Vediamo perché…
Che il giornalismo, soprattutto quello televisivo, tenda da un lato alla ricerca spasmodica della novità e dall’altro alla semplificazione forzata è cosa nota. Ieri sera, durante i tg e gli spazi di approfondimento riservati al risultato dei ballottaggi, ne abbiamo avuto l’ennesima dimostrazione.
Ore e ore di titoli e parole dedicati alla vittoria di Grillo e alla conquista da parte del M5S del comune di Parma, dimenticandosi però che in ben 95 comuni si è affermato un candidato del centrosinistra e agli altri son giusto rimaste le briciole.
Poi certo, nessuno nega l’avanzata travolgente del Movimento 5 stelle, che in pochi mesi triplica il suo consenso, e la straordinaria impresa della conquista di Parma – tanto che le parole di Grillo sulla presa di “Stalingrado” non sembrano un eccesso retorico.
Però insomma, i numeri sono numeri. Anche se il Pd può fare tutto tranne che cullarsi negli allori, questo è chiaro. Prima di tutto perché il partito, in valori assoluti, perde consensi rispetto alle ultime amministrative e non riesce a erodere voti al centrodestra, di fatto scomparso, ma grazie alla scelta astensionista dei suoi elettori.
E poi il centrosinistra che vince ha spesso il volto di candidati esterni ai democratici, come Doria a Genova, e si presenta con quella formazione uscita da Vasto (con Idv e Vendola) palesemente mal sopportata dai vertici del partito, intenti da anni ad elemosinare un’alleanza col centrista Casini, anch’egli evaporato alle elezioni e che peraltro pare avere tutt’altra strategia e obiettivi.
Insomma, dire chi ha vinto a questa tornata di elezioni appare davvero difficile e molto più complesso di quello che lasciano intendere i titoli dei telegiornali. Una cosa appare certa: se il Partito democratico dovesse continuare a boicottare la formazione vincente con Di Pietro e Vendola e a sostenere Monti a prescindere, senza peraltro approvare le riforme sulla politica che tutti si attendono, la prossima volta il trionfo di Grillo sarà di sicuro pieno e indiscutibile.
(In alto: il trionfo di Pizzarotti a Parma, fonte: infophoto).



