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Il panorama delle strutture ricettive in Lombardia
La Lombardia, una delle regioni più visitate d’Italia, presenta un panorama variegato per quanto riguarda le strutture ricettive. Secondo i dati forniti dal Ministero del Turismo, su un totale di 60.456 strutture registrate, ben 49.508 risultano essere in regola, il che corrisponde all’82% del totale. Tuttavia, il restante 18% non ha richiesto il codice identificativo necessario per le attività ricettive, creando un problema di irregolarità che merita attenzione.
Milano e le sue sfide
Milano, cuore pulsante della moda e del design, si trova ad affrontare una situazione preoccupante. Su 25.218 alloggi registrati, solo 19.900 hanno ottenuto il codice identificativo, lasciando un 21% di host operanti al di fuori della legalità. Questo fenomeno è amplificato durante eventi di grande richiamo come la Design Week e la Settimana della Moda, quando molti proprietari affittano le loro abitazioni a prezzi esorbitanti, contribuendo così al mercato nero degli affitti.
Le province più virtuose e quelle in difficoltà
Se Milano e Lodi si trovano in cima alla lista delle province con il maggior numero di strutture fuori legge, altre province come Bergamo e Cremona si distinguono per la loro conformità, con l’88,5% di strutture registrate. Brescia segue con l’86%, mentre Varese e Monza-Brianza si attestano all’85%. Le province di Pavia, Mantova e Sondrio si fermano all’83,5%, mentre Lecco e Como chiudono la classifica con rispettivamente l’83% e l’80% di strutture in regola.
Le sanzioni per chi non rispetta le norme
Per coloro che risultano irregolari, le conseguenze possono essere severe. Le sanzioni per un immobile privo del codice identificativo possono arrivare fino a 8.000 euro. Inoltre, l’assenza di estintori e rilevatori di fumi obbligatori può comportare multe fino a 6.000 euro. È fondamentale che i proprietari di strutture ricettive rispettino le normative di sicurezza per evitare sanzioni ulteriori, che possono variare a seconda delle disposizioni regionali o statali.