Un servizio capolavoro della trasmissione di Bruno Vespa sull’addio alla poltrona delle ministre di Berlusconi, un video di rara comicità involontaria.
Arrivo sull’argomento dopo le colleghe Eleonora Bianchini e Valeria Sirabella, peraltro bravissime e ai cui post ovviamente vi rimando (qui e qui), ma non potevo esimermi dal mostrare il video in questione (in alto) anche ai lettori di Teleipnosi.
Si tratta di un servizio andato in onda su Porta a porta che racconta dell’abbandono dei palazzi del potere da parte delle ex ministre berlusconiane, impegnate nel trasloco degli ultimi scatoloni. Servizio tra l’altro posticcio come pochi e chiaramente concordato con le interessate, ma questo in televisione è ormai dato per scontato anche dal telespettatore più ingenuo.
Colpisce invece il ridicolo involontario, con le ministre dimissionarie e l’addio alla poltrona che viene raccontato, con tanto di musica struggente di sottofondo, come in un melodramma cinematografico, usando i toni del rimpianto e della nostalgia che dovrebbero – non si sa bene perché- coinvolgere emotivamente il telespettatore. Il quale verosimilmente, a meno che non sia un parente stretto, se ne frega allegramente della sorte di Brambilla e company.
A parte il solito servilismo di Vespa, sempre pronto a celebrare il potere (soprattutto quando a occuparlo è la sua parte politica di riferimento), il video suggerisce qualche riflessione sull’intero genere dell’infotainment, cioè di quel modo di raccontare l’attualità attraverso il linguaggio dell’intrattenimento, di cui il servizio di Porta a porta è un esempio lampante e per molti versi parossistico.
Un modo di raccontare la politica che esclude la dimensione collettiva, le lotte di potere, le visioni ideologiche e le scelte di governo, per ridurre tutto alla vita privata e alla personalità dei leader, come se fossero uomini e donne senza una storia e senza responsabilità di cui rispondere.
In questo modo la Gelmini non è più il ministro che ha affondato l’istruzione pubblica, ma la tenera mammina che si porta via i giochi della figlia; la Brambilla non appare come – a detta di tutti – il ministro più imbarazzante e inerte del governo, ma come la donna in carriera già pronta a ricollocarsi ai più alti livelli. E via di seguito. Da dire che non appare Mara Carfagna: se ha deciso lei di non partecipare alla pagliacciata, solo per questo avrebbe meritato la riconferma da Monti.