Palestre, riapertura prevista il 18 maggio: come ci si potrà allenare?

Il protocollo previsto per le riaperture delle palestre (si spera dal 18 maggio) mantiene le regole fondamentali del distanziamento sociale.

L’Italia è ufficialmente entrata nella fase 2 e la riapertura sembra finalmente essere vicina. Man mano le misure restrittive si stanno allentando e le varie attività cominciano a riaprire. Anche per gli sportivi inizia il conto alla rovescia. Sembra infatti che le palestre potrebbero finalmente riaprire i battenti. La data esatta sembra essere quella del 18 maggio, sebbene, per favorire l’adattamento alle nuove norme, i giorni potrebbero slittare un po’. L’ipotesi attualmente più accreditata è che si punti al 1° giugno, ma come sarà possibile allenarsi nelle palestre in seguito alla pandemia del Coronavirus?

Palestre aperte: come sarà possibile allenarsi dopo il Coronavirus?

Da quando è iniziato il conto alla rovescia per la possibile riapertura delle palestre prevista per il prossimo 18 maggio, tutti gli italiani amanti del fitness si fanno tante domande. Da una parte sicuramente gli sportivi non vedono l’ora di rientrare nel loro habitat naturale, tra pesi, tapis roulant e attrezzi vari, ma dall’altra sicuramente non manca il timore per il contagio e i dubbi sulle nuove modalità di allenamento. Inevitabilmente la palestra è un luogo di aggregazione e socialità: come potrà quindi conciliarsi l’apertura delle palestre con le norme del social distancing?

I punti controversi sono inevitabilmente molti: se uso i manubri o i vari attrezzi della sala pesi posso contagiarmi? Quando si fanno i corsi basta stendere il proprio asciugamani sul tappetino per non correre rischi? E in piscina quali precauzioni prendere? Ecco il protocollo che è stato previsto fino a questo momento.

Riapertura delle palestre: il protocollo da seguire

La data del 18 maggio fissata dal ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, potrebbe slittare di un’altra settimana per consentire ai gestori di adeguarsi alle regole severe contenute nel protocollo. I punti fondamentali sono un po’ i medesimi di tutti i luoghi che prevedono l’apertura al pubblico.

Gli ingressi dovranno essere contingentati e scaglionati e nelle palestre più piccole si potrà andare soltanto su appuntamento. Tutti gli attrezzi dovranno essere sanificati subito dopo l’uso. Chi si allena con un personal trainer dovrà stare a distanza di almeno due metri e si pensa che lo spazio a disposizione di ognuno debba essere di almeno 7 metri quadri. Gli allenatori dovranno indossare guanti e mascherina, ma dove possibile si potrebbe anche chiedere di fare lezione “da remoto” oppure per turni.

Gli spogliatoi saranno chiusi e non utilizzabili, infatti si dovrà entrare direttamente in tenuta sportiva. Stesso discorso vale per le aree comuni. Il protocollo prevede anche che ci siano vari dispenser per il disinfettante e dispositivi di protezione anche per i clienti che prima di entrare dovranno misurare la febbre. L’accesso non sarà consentito a chi ha più di 37,5.

Social distancing: la regola più importante

Ma non sono solo i gestori a dover preoccuparsi di prendere delle misure di sicurezza. Per rendere possibile una riapertura completamente sicura sarà necessario che tutti gli utenti partecipino attivamente rispettando le norme di distanziamento sociale. Mantenere le distanze rimarrà ancora a lungo la regola più importante.

Soltanto così sarà possibile evitare una potenziale trasmissione aerogena. Quindi, non si può pretendere di riempire le palestre come avveniva prima del coronavirus. Dov’è possibile, si pensa inoltre di favorire lo svolgimento degli allenamenti all’aperto magari anche con l’aiuto delle amministrazioni comunali che potrebbero mettere a disposizione le proprie aree verdi.

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