Minigonna 50 anni di libertà occidentale (e due conti sull’Islam)

La minigonna compie 50 anni e viene giustamente celebrata su tutti i media: ormai è un simbolo della società e della cultura occidentali, così diverse (per fortuna) dal medioevo islamico.

E’ facile in questi giorni imbattersi in tv e nei giornali in qualche servizio celebrativo sulla minigonna che compie cinquant’anni, sulla sua storia costellata di proteste, emancipazione, polemiche e definitiva affermazione. E i festeggiamenti l’indumento lanciato da Mary Quant se li merita tutti, perché è un simbolo della rivoluzione giovanile, femminista e libertaria degli anni sessanta, oggi a tutto tondo un simbolo bello e pulito dell’Occidente e della sua mai fin troppo apprezzata libertà individuale. 

Direi un feticcio, in pochi centimetri di stoffa, della nostra cultura, il cui fascino intramontabile è reso ancor più vivo da residui di blanda disapprovazione sociale che si incontrano qua e là, negli sguardi critici delle signore benpensanti o nelle scenate di qualche uomo geloso, che esige di estendere le pretese di possesso sul corpo della compagna addirittura sindacando sui centimetri di pelle che possono essere mostrati. Del resto alcuni uomini italiani, e la cronaca a volte ce lo ricorda nei modi più tragici, sembrerebbero più adatti a vivere nel medioevo dei roghi alle streghe o nell’Afghanistan dei talebani, piuttosto che nelle nostre società moderne.

Invece, a proposito di Islam e di diversità culturali, che come sappiamo proprio nella questione femminile toccano il loro apice (compreso il modo di abbigliarsi), mi è venuta in mente una vecchia vignetta che spopolava su Facebook qualche tempo fa e che rappresenta perfettamente, secondo me, il relativismo culturale più grezzo e demenziale dei fondamentalisti del politicamente corretto.

Raffigurava, la vignetta, due ragazze che si incrociavano per strada: una mussulmana coperta dall’abito tradizionale  e un’occidentale in bikini e con gli occhiali da sole (avesse avuto la minigonna, sarebbe stato lo stesso). La prima, alla vista della seconda, pensa: “che società maschilista, tutta scoperta tranne gli occhi”, e l’altra di rimando le risponde “che società maschilista, tutta coperta tranne gli occhi” (vedi in basso).

Come fosse pari e patta, peccato che da noi ognuno si possa vestire come desidera, rischiando al massimo qualche forma di critica od ostracismo, mentre nei paesi islamici per un abbigliamento immorale si può rischiare persino la vita. Fa una certa differenza no? Comunque, cara minigonna, a cent’anni, come si dice dalle mie parti. Io non so figurarmi immagine più bella della mia fidanzata che ti porta a spasso.

(In alto una giovanissima Raffaella Carrà in minigonna, in basso la vignetta “politicamente corretta” e soprattutto molto stupida).

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Scritto da Style24.it Unit

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