Maddai Helen Mirren, che è questa storia dello stupro e della cocaina?

Ogni tanto anche i premi Oscar le sparano grosse. Sì, non è una novità, ma questa storia del rapporto di Helen Mirren con la cocaina ha a tratti una parvenza di barzelletta, e il perchè lo spiega bene Ferruccio Gattuso sul blog Attenti al Cine. Più sotto riportiamo le sue considerazioni.

Prima però presentiamo la faccenda "stupro vs Helen Mirren" ed "Helen Mirren versus cocaina".

L'attrice britannica, premio Oscar per la sua interpretazione della Regina Elisabetta II in "The Queen", ha prima scatenato le critiche degli attivisti anti-stupro affermando che chi è vittima di un "date-rape", letteralmente "stupro con appuntamento", cioè chi esce con un uomo e finisce per farci sesso contro la sua volontà, non dovrebbe portare in tribunale il violentatore.

E vabbè, che ci possiamo fare? O il giornalista ha travisato le sue parole o Helen Mirren non si è spigata bene. Dai, sarà così. Oppure ha avuto un momento di follia.

"Se una donna finisce di sua spontanea volontà nella camera da letto di un uomo e viene costretta ad attività sessuali, ha il diritto di dire 'no' e se l'uomo ignora il rifiuto allora si tratta di una stupro. Ma non credo che possa portare in tribunale un uomo in queste circostanze".

Passiamo al discorso cocaina. Helen ha ammesso di aver fatto uso di cocaina, ma di aver smesso dopo aver scoperto che l'ex criminale nazista Klaus Barbie viveva in Sudamerica lucrando con il traffico di cocaina.

Ecco, a questo punto inseriamo con piacere questa riflessione di Ferruccio Gattuso.
Helen Mirren ha riflettuto – intervistata dal mensile "GQ" – su come sia difficile essere prese sul serio “quando si ha il seno prosperoso e i capelli biondi, anche se si è intelligenti”. Dopodichè ha confidato di aver fatto uso giovanile di cocaina e di aver smesso per una presa di coscienza che te la raccomando. Sentite qui. Il premio Oscar (ma, in tutta evidenza, non premio Nobel) avrebbe smesso di sniffare per il semplice motivo che scoprì, un giorno, che il criminale nazista Klaus Barbie, prima di essere acciuffato, viveva in Sudamerica dei proventi del traffico di droga.

“Quando lo lessi sul giornale ebbi come una folgorazione- ha detto la Mirren – Capii che ogni piccola sniffata ai party aveva una relazione diretta  con quell’uomo disgustoso in Sudamerica. Prima non avevo mai fatto caso alla catena spaventosa che portava la polvere bianca alle nostre feste”.

Ora, forse Ms Mirren avrebbe potuto riflettere sul fatto che il Monopolio del Male non ce l’hanno i nazisti. Anche i narcos che massacrano a mitragliate o segano le persone nelle vasche da bagno non sono mai stati, diciamolo, in lizza per il Premio Bontà. Non ci pensava, allora, la signora che ogni sniffata andava a impinguare le tasche di questa gente? A convincerla a smettere è stato solo e unicamente il pensiero che ad arricchirsi con il rito della sniffata fosse, alla fine, un puzzone d’un nazista? Complimenti.

Scritto da Style24.it Unit

Lascia un commento

Leggi anche
Contentsads.com