Un fulmine a ciel sereno. E’ morto Lucio Dalla, aveva 68 anni. Si trovava in Svizzera, a Montreux, per una serie di concerti. Fatale un infarto.
Lucio Dalla era nato a Bologna il 4 marzo 1943 e nella sua lunga carriera è stato anche attore e regista italiano.
“Non è possibile, mi ha telefonato ieri sera, stava benissimo, ed era felice, tranquillo, divertito e in pace con se stesso”. Queste le parole del fotoreporter Roberto Serra, amico storico di Dalla.
Condoglianze del Bologna Calcio, squadra del cuore del cantante, sul sito internet del club. “Un grande amico e tifoso rossoblù, un bolognese vero, uno dei più grandi artisti che l’Italia abbia mai avuto”.
Su Wikipedia si legge “Sul piano musicale è stato uno dei più affermati cantautori italiani, considerando la continuità della sua carriera che sfiora i 50 anni di attività artistica. Musicista di formazione jazz, riscopertosi poi autore dei testi delle sue canzoni in una fase matura, suona da clarinettista e sassofonista, e talvolta da tastierista.
La sua produzione musicale ha attraversato numerose fasi, dalla stagione beat alla sperimentazione ritmica e musicale, fino alla canzone d’autore, arrivando a varcare i confini della lirica e della melodia italiana”.
Già caldissimo su Twitter l’hashtag #luciodalla. Potete lasciare il vostro ultimo saluto sulla nostra pagina Facebook.
Ha partecipato al Festival di Sanremo 2012 con Pierdavide Carone con la canzone “Nanì”. Cantò anche con Marco Mengoni.
Così lo ricordano Eros Ramazzotti, Eugenio Finardi, i Pooh, Niccolò Agliardi, Sal Da Vinci, Omar Pedrini, Antonello Venditti, Giulio Casale, Luca Carboni, Stefano D’Orazio e Nazzareno Carusi.
“Non potrò mai dimenticare il suo telegramma al mio primo Sanremo, mi scrisse: “Olè”. Fu il primo messaggio e ne fui onorato, ci mancherà tanto la sua genialità, era un grande…” ha dichiarato Eros Ramazzotti in merito alla scomparsa del grande Lucio Dalla.
“Lucio no, proprio non me l’aspettavo! L’avevo visto a Sanremo pochi giorni fa, sempre allegro, con quei suoi occhi da Elfo che sembravano guardarti dentro e sorridere di ciò che vedevano.
Sembrava eterno. Lo stesso che clowneggiava con il clarinetto alla Palazzina Liberty di Milano, quando lo vidi per la prima volta mentre cantava “Com’è Profondo Il Mare”, 30 anni fa. Lo stesso che cantava “Paff Bum” con i mitici Yardbirds, guadagnandosi il rispetto e la gratitudine di noi piccoli rocker. Un jazzista inventatosi cantautore trasformato in Pop Star. Mi ha fatto l’onore di suonare in 2 mie canzoni. Un uomo fiero, ironico, molto emiliano. Un grande musicista. Però questa brutta sorpresa non dovevi farcela Lucio! Buon viaggio, salutami Caruso…” ha dichiarato Eugenio Finardi.
“Lucio, perché così lo chiamiamo tutti da sempre, senza bisogno del cognome, è stato amico e fratello di tutti quelli con cui ha lavorato, cantato o anche solo parlato… Sempre uguale a sé stesso, sempre in equilibrio perfetto con una cultura acquisita e inventata strada facendo. Lucio è stato l’esempio più bello di chi ha saputo trasformare con leggerezza il proprio lavoro in un’arte. Lucio, con la sua continua voglia di stupire e la sua involontaria capacità di piacere al mondo!” hanno dichiarato i Pooh.
“Mio padre a sette anni mi fece ascoltare, durante un viaggio in auto “Ma come fanno i marinai”. Ho capito qualche anno dopo che uno di quei marinai “mascalzoni ed imprudenti con la vita nei calzoni e col destino in mezzo ai denti sotto la luna puttana e il cielo che sorride” era proprio Lucio; e che mi avrebbe insegnato ad amare le parole e a godere della loro leggerezza e della loro profondità. Un giorno gli ho chiesto se avesse idea di dove fossero finiti Anna e Marco. mi ha risposto che non aveva alcuna importanza il luogo, ma mi ha convinto quando mi ha promesso che ovunque fossero, ancora si amavano. Questo ho imparato da lui” ha dichiarato invece Niccolò Agliardi.
“I primi album di Lucio hanno acceso in me il sogno di poter fare lo stesso lavoro d’artigiano. A tratti Lucio è stato un genio” ha dichiarato Giulio Casale.
“La musica italiana ha perso un suo accento. Addio Lucio, sei scomparso e presente” ha dichiarato Sal da Vinci.
Omar Pedrini: “L’ho incontrato e intervistato a Sanremo, sornione, si infervorava non appena si toccasse argomento a lui congeniale come l’arte. Una perdita per la cultura italiana…”
Antonello Venditti: “Muore un amico, un compagno di viaggio per tutti gli anni ‘70 e ‘80. Muore una parte importante di me”.
Luca Carboni: “In questo momento non ho parole. Non so cosa dire. Un vuoto immenso. Lucio e’ stato allo stesso tempo maestro e fratello. Un artista enorme che ha segnato in modo profondo e indelebile il nostro tempo!”
Stefano D’Orazio: “Caro Lucio, mi hai accompagnato a distanza dal Beat in poi, ti ammiravo per la tua genialità, per il tuo estro, per i tuoi eccessi e le tue pazzie, ma soprattutto per la tua arte che non conosceva recinti e riusciva a spiazzarmi e a stupirmi ad ogni nuova idea. Te ne sei andato come avresti voluto, tra un concerto appena finito ed un altro da incominciare e adesso che sei un angelo, come ci promettevi in una canzone, volerai zingaro libero e non starai nelle processioni o nelle scatole dei presepi, ma parlerai con Dio a modo tuo. Addio Lucio. Ti voglio bene”.
Nazzareno Carusi: “La sua voglia di bellezza non conosceva sosta o confine. Qualsiasi cosa toccasse diventava arte. Il suo mondo poetico non aveva schemi. La sua folle passione per la musica rendeva tutti parte d’un mondo che senza lui ha tanta meno luce“.
LINK UTILI:
Lucio Dalla morto: addio al cantante dei piloti.
Lucio Dalla addio: su Facebook l’ultimo saluto dei suoi fans.
Lucio Dalla è morto: costanti aggiornamenti su Soundsblog.it.
Lucio Dalla morto: addio al cantastorie della musica italiana.
Morto Lucio Dalla: la musica piange un grande protagonista.
Lucio Dalla morto, Ulivieri a Calciomalato: “Un uomo che mi ha emozionato”.
Lucio Dalla morto, il Bologna Calcio lo saluta così: “Ciao Lucio”.
Lucio Dalla morto: a Sanremo con Pierdavide Carone.



