Lucio Dalla ed il turismo gay: gli sciacalli sul suo cadavere

Gli sciacalli sbranano il cadavere di Lucio Dalla. C’è chi, la Annunziata, oltraggia la scelta di un uomo di vivere la sua omosessualità con discrezione. E chi, come Vendola e Albano, ne aprofittano per fare uno spot turistico al paese loro…

Lucio Dalla vola alto sulle miserie di noi poveri mortali.

Lui che già viaggiava una spanna sopra le nostre capocce quando era vivo, con il suo metro e 60 scarso di bassezza.

Mi riferisco alla misera scelta della Annunziata di oltraggiare la volontà di un uomo che aveva deciso di vivere la sua omosessualità con discrezione.

Ma anche alla squallida campagna promozionale per il turismo alle Tremiti fatta dal governatore della Regione Puglia ,Niki Vendola, con l’aiuto di personaggi televisivi dalla dubbia morale.

Sono felice che a questo meschino commercio non si siano prestati rappresentanti della Sicilia, regione che Lucio amava tantissimo, scegliendo di comprare casa a Milo, sull’Etna, dove produceva il suo famoso Stronzetto, un vinello infido che dava subito alla testa.

Lo spottone turistico sulla pelle di un morto illustre ha avuto come testimonial anche un collega di Dalla, Albano (assente al funerale ma presentissimo in tv!) ed ha invaso sopratutto i palinsesti pomeridiani de La vita in diretta.

Bel altro stile dal Carrisi mostrano De Gregori, Ron, Morandi e Battiato, grandi e veri amici di Dalla… 

Noi poveri viventi, proviamo un umano ribrezzo.

Lucio Dalla invece vola alto sulle miserie mortali.

Al massimo, sta dedicando ad un po’ di avvoltoi lasciati giù, una canzone delle sue.

La più adatta ad un posto allegro come il Paradiso (mica è la Chiesa!):

“Grande figlio di puttana
Ma che amico per me

Sotto l’ombra del cappello
Non ti fa capire mai
Se tira fuori il suo coltello
O ti chiede come stai…”

Scritto da Style24.it Unit
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