Lauree con poche opportunità lavorative: un’analisi dettagliata delle prospettive professionali

Un'analisi approfondita mette in luce le lauree che garantiscono occupazioni stabili e quelle che, al contrario, lasciano i laureati in difficoltà.

La scelta del corso di laurea rappresenta un passo cruciale per i giovani studenti italiani, poiché influisce notevolmente sulle loro possibilità di trovare un impiego. Recenti studi hanno rivelato che quasi il 40% dei laureati in discipline umanistiche è ancora alla ricerca di lavoro un anno dopo aver conseguito il titolo. Questo dato evidenzia il divario tra le professioni tecniche e quelle umanistiche, mettendo in luce le sfide che i neolaureati devono affrontare.

Un’indagine condotta su un campione di 690.000 laureati provenienti da 81 università ha mostrato che, sebbene il tasso di occupazione generale sia in crescita, non tutte le lauree offrono le stesse opportunità lavorative.

Le differenze tra settori di studio

Esaminando più da vicino i dati, emerge che i laureati in informatica e nelle tecnologie ICT hanno accesso a un mercato del lavoro molto più favorevole, con tassi di occupazione che superano il 90% dopo un anno dalla laurea.

Al contrario, le facoltà legate all’arte, design, lettere e lingue presentano tassi di occupazione ben più bassi, oscillando tra il 60% e il 67%.

Le sfide delle lauree umanistiche

Le lauree nelle discipline umanistiche sembrano richiedere più tempo per garantire un’occupazione stabile. Chi si laurea in questi settori spesso deve affrontare contratti precari e periodi di disoccupazione prolungati. Questo fenomeno è attribuibile alla saturazione del mercato, che non riesce a assorbire tutti i neolaureati in tempi brevi.

Le prospettive a lungo termine

Nel medio termine, a cinque anni dal conseguimento del titolo, molte discipline iniziano a mostrare miglioramenti significativi. I laureati in lingue e lettere registrano un incremento nei tassi di occupazione, che superano l’80%, evidenziando che, sebbene inizialmente abbiano faticato a trovare lavoro, il mercato tende a valorizzare le loro competenze nel tempo.

Nonostante ciò, le differenze rimangono evidenti. Le lauree in ingegneria e medicina continuano a garantire i migliori tassi di occupazione, mentre i laureati in giurisprudenza e psicologia si trovano spesso a dover affrontare ulteriori percorsi formativi e tirocini non retribuiti, che allungano i tempi di ingresso nel mercato del lavoro.

Strategie di successo per i laureati

Per coloro che si orientano verso corsi di laurea più rischiosi, è fondamentale adottare una strategia oculata. Ciò implica essere pronti a esplorare opportunità di lavoro al di fuori del proprio ambito specifico di studi e considerare la possibilità di spostarsi in diverse località per trovare un’occupazione soddisfacente. La consapevolezza delle reali prospettive lavorative può fare la differenza nel percorso professionale di un laureato.

La scelta del percorso universitario non deve basarsi solo sulle passioni personali, ma anche su un’analisi approfondita delle opportunità lavorative. In un mercato del lavoro in continua evoluzione, è essenziale che i neolaureati siano preparati ad affrontare sfide diverse e siano aperti a nuove esperienze professionali.

Scritto da Alessandro Bianchi
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