Chi era Jean Giono: storia dello scrittore francese

Jean Giono e il suo percorso nel mondo della letteratura francese del XX secolo.

“Sii sempre molto imprudente, piccolo mio; è il solo modo per avere un po’ di piacere a vivere nella nostra epoca di manifatture.” Con questa citazione si entra a far parte del mondo di Jean Giono, autore del XX secolo impegnato a proporre valori per lui fondamentali.

Chi era Jean Giono

Jean Giono (Manosque, 30 marzo 1895 – Manosque, 9 ottobre 1970) è stato uno scrittore francese. Cresce in una famiglia piemontese composta da madre stiratrice e padre calzolaio che gli permettono comunque di avere una buona istruzione. Fin da giovane si appassiona infatti di letteratura, apprezzando particolarmente le opere di Virgilio e Omero.

Ottiene poi il ruolo di impiegato in banca ma con l’arrivo della prima guerra mondiale è costretto a partire, tornando emotivamente segnato. Questa esperienza lo porta infatti negli anni ad appoggiare gli ideali pacifisti diffusi anche attraverso Radio Zinzine.

L’esordio di Jean Giono

Si avvicina in questi anni al mondo della poesia attraverso produzioni sue come la lirica “Accompagné de la flute” e romanzi come “Colline” e “Regain”. Nei suoi testi emerge la stima per le idee di Rousseau quali l’armonia con la natura e la libertà, che mette anche in pratica ritirandosi a Contadour seguendo uno stile di vita primitivo.

Ad ispirarlo però sono anche i racconti della Grecia antica che lo portano a riflessioni etiche e morali sulla vita dell’uomo. Scrive inoltre negli anni ’30 diversi saggi trattando temi come le dittature e il pacifismo, spesso presentati seguendo indagini psicologiche. Lo stile si rifà parzialmente a quello epico ma anche alla tecnica narrativa di Stendhal. 

Temi e riflessioni di Jean Giono

Di Jean Giono la critica ha avuto spesso pareri contrastanti. Molti lo definivano semplicemente un contadino, per via delle sue origini, mentre altri riuscivano a vedere in lui uno scrittore interessato ad indagare i rapporti tra natura e uomo. Tra i suoi pensieri più noti vi è quello anti-antropocentrico

L’uomo non è al centro di tutto, anzi all’interno delle forze del cosmo deve essere ricollocato «al suo posto.”

Tra gli altri temi emerge il senso di inadeguatezza provato in una società capitalistica manifestato spesso attraverso visioni tendenzialmente pessimistiche. 

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Scritto da Alessandra Coman

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