Un personaggio amatissimo per una peculiare caratteristica: la facile alterigia e l’ancor più svelta favella carica di improperi
In un giornata molto triste per la scomparsa dell’astro della musica italiana Lucio Dalla la morte di un altro personaggio mediatico, forse meno importante, forse meno conosciuto, sta passando inosservata.
Stiamo parlando di Germano Mosconi, uno dei pilastri del giornalismo veneto. Il cronista sportivo si è infatti spento a 79 anni (nato a San Bonifacio l’11 novembre 1932), dopo una lunga malattia.
Noto agli appassionati di calcio per essere stato il corrispondente da Verona della Gazzetta dello Sport, ha partecipato in prima persona all’entusiasmante avventura dello scudetto dell’Hellas nell’annata 1984-1985.
Mosconi però è conosciuto dalla maggior parte degli utenti della rete per le sue imprecazioni fulminanti, esplose durante i fuori onda delle trasmissioni sportive che conduceva in realtà con impeccabile aplomb.
Di queste sue esternazioni urticanti Internet e Youtube in particolare sono pieni: bisogna però riconoscere che solo pochi di questi video sono registrazioni originali, mentre la maggior parte sono costituiti da montaggi audio, remix e parodie.
Lo stesso giornalista, venuto a sapere di questa sorta di “culto”, si era detto molto dispiaciuto, in quanto fervente cattolico.
Si era infatti rifiutato di partecipare a qualsiasi programma o evento riguardasse questo lato del suo carattere, fino ad arrivare a denunciare coloro che avevano diffuso i primi video.
Si tratta di una vicenda piuttosto ambigua che ci fa vedere come l’amore del pubblico per un personaggio può esulare dall’immagine che questi vuole dare di sé. Internet ha permesso a tutta una generazione di ridere e di godere di momenti di buonumore, ma alle spese della memoria di un giornalista che mai avrebbe voluto essere ricordato per i suoi scatti d’ira.
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