Fabio Fazio a Sanremo 2013: novità, conferme e una interessante rivoluzione
Fabio Fazio torna a Sanremo e, per una volta nella sua vita, decide di dare una sferzata alla sua proverbiale moderazione, anche se paradossalmente il suo è un ritorno al passato.
Il conduttore ha infatti illustrato i meccanismi che presiederanno alla gara canora più amata dagli italiani.
La prima novità: la mancanza dell’eliminazione e le due canzoni a testa per ognuno dei cantanti, che in questo modo potranno essere più creativi nella scelta e nella composizione dei brani, non dovendo puntare tutto su un unico exploit.
“Abolirò l’eliminazione dei big: in 14 partono e in 14 arrivano alla finale. Per la prima volta nella storia di Sanremo ogni cantante presenterà non una, ma due canzoni inedite. In pratica, in ciascuna delle prime due serate si esibiranno 7 big e ognuno presenterà due canzoni inedite. Finita l’esibizione, il pubblico da casa dovrà votare quale delle due canzoni preferisce e quella resterà in gara.
Dal giovedì, i 14 Big si sfideranno con la canzone scelta dal pubblico.
In questo modo do la possibilità ai cantanti di rischiare qualcosa, di non presentare quello che spesso viene chiamato il brano ‘sanremese’, ma di proporre anche qualcosa di più originale o bizzarro. Questo meccanismo ha il vantaggio che costringerà tutti a ragionare di canzoni, a riportare la musica al centro del Festival. E in un certo senso torneremo al vecchio 45 giri, quello con il ‘lato A’ e il ‘lato B'”.
Fazio poi si smarca un po’ dalla veste impegnata che abbiamo imparato ad attribuirgli e confida di voler dare un tono spensierato alla manifestazione.
Peccato però che probabilmente i suoi collaboratori saranno gli stessi di sempre, ovvero Luciana Littizzetto e Roberto Saviano (e qui la contraddizione con gli intenti appare evidente).
“Il linguaggio che vorrei privilegiare al Festival 2013 è quello del divertimento. Passano gli anni e si apprezza di più la fortuna avuta si impara a non vivere la tensione: voglio essere io il primo a portare allegria. Spero che con me ci sia anche Luciana Littizzetto.
Immagino per lei una co-conduzione.
Se deciderà di starci, sarà sorprendente il modo in cui interpreterà il ruolo della ‘valletta mora’ e della ‘valletta bionda’. Saviano? Vedremo: il Festival è uno strumento talmente importante che può essere utile anche per affrontare grandi temi, anche se la musica resterà sempre l’elemento narrativo fondamentale“.
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