Elsa Fornero e l’insulto censurato: siamo ai media di regime?

Elsa Fornero insulta gli italiani riesumando il cliché del fannullone mangiaspaghetti, ma tutti i media censurano la notizia (web compreso). A darla Teleipnosi e pochi altri: proviamo a capire perché

Nei giorni scorsi un mio post ha fatto boom, soprattutto grazie alle migliaia di condivisioni su Facebook. Il motivo del successo non è tanto da ricercarsi nelle mie qualità di analisi o stilistiche, quanto nel fatto che ho riportato una notizia che hanno nascosto quasi tutti, persino sul web.

La notizia riguardava l’ennesima gaffe del governo dei tecnici e in particolare del ministro Fornero, che liquidava le richieste di salario minimo di un gruppo di precarie con una frase di raro disprezzo e snobismo sociale: “L’Italia è un Paese ricco di contraddizioni, che ha il sole per 9 mesi l’anno e con un reddito base la gente si adagerebbe, si siederebbe e mangerebbe pasta al pomodoro”.

Dopo le uscite sugli sfigati che non si laureano, sui giovani che vogliono stare vicino alla mamma e sulla monotonia del posto fisso, un’altra bella iniezione di simpatia del governo dell’aristocrazia bocconiana.

Tenuta nascosta dai mass media. C’è da chiedersi perché, e più in generale per quale motivo questo esecutivo goda di tanta protezione da parte di tutti gli organi di informazione, fino a scivolare nell’autocensura e nel più deprimente servilismo.

Proviamo a distinguere per medium. La televisione italiana si sa, è nata governativa e pare proprio non volere cambiare il proprio destino. La Rai è controllata dai partiti che sostengono questo governo, Mediaset è uno di questi partiti e per quanto riguarda il resto, La 7 e Sky, c’è chiaramente la volontà di non volersi inimicare il governo di “salvezza nazionale”, che tra le altre cose deve decidere come e a chi assegnare le famose frequenze del fu beauty contest.

Per quanto riguarda i grandi giornali, la loro sponsorizzazione quasi acritica e aprioristica del governo Monti non stupisce: Repubblica, Corriere, Stampa e dintorni sono espressione della borghesia italiana “illuminata”, o pseudo tale, la cui sensibilità sociale e democratica arriva – in alcuni casi a stento – al rifiuto di Berlusconi e del berlusconismo. Ma non si chieda troppo di più, ché in certi ambienti pure Romano Prodi appariva troppo di sinistra e il cattolico conservatore Monti, che bastona i pensionati e salva le lobby, è il massimo del riformismo immaginato.

Per quanto riguarda il web il discorso sembra più complicato, un po’ perché è un calderone dove trovi di tutto e di più, un po’ perché dovrebbe essere il regno della libertà d’espressione e della controinformazione. In verità, il più delle volte, appare il regno del gossip, della pornografia e delle soft news, dove lo scimmiottamento dei media tradizionali prevale sull’innovazione e sulle idee critiche. E dove, soprattutto, si fa una grande attenzione ai numeri, al traffico e ai contatti, e molto meno alla qualità dei contenuti.

Insomma, alla fine non stupisce più di tanto che tutti – dal sito del Corriere all’ultimo dei blog – si occupino della farfallina di Belen o della Sara Tommansi smutandata, e poi passino sotto silenzio gli insulti della Fornero agli italiani. Fermo restando che si può e si deve parlare di tutto – io stesso ho scritto su Belen e Tommasi – rimane l’impressione che il web italiano abbia ancora molta strada da fare per poter diventare realmente e pienamente un contropotere e un luogo di controinformazione.

(In foto: Fornero; fonte: infophoto).

Scritto da Style24.it Unit
Leggi anche