Verissimo, Vladimir Luxuria in lacrime: “Volevo adottare un bimbo”

Vladimir Luxuria è stata ospite di Verissimo, nel salotto di Silvia Toffanin, e si è commossa parlando del desiderio di adottare un figlio.

Vladimir Luxuria, nel salotto di Silvia Toffanin, ha raccontato in lacrime di quando ha pensato di adottare un bambino, ma la legge non glielo ha permesso. 

Verissimo, Vladimir Luxuria in lacrime: “Volevo adottare un bimbo”

Vladimir Luxuria, opinionista de l’Isola dei Famosi, è stata ospite a Verissimo, nel salotto di Silvia Toffanin, dove ha parlato della sua esperienza come naufraga, che l’ha molto segnata e le ha permesso di tirare fuori tutto il suo carattere, fino a vincere quell’edizione. “Ho deciso di donare il 50% della cifra vinta all’Unicef, che si occupa dei bambini meno fortunati” ha raccontato. Luxuria ha mantenuto la sua promessa ed è andata personalmente in Africa. “Sono andata in Mozambico per aiutare i bambini orfani di tutto e di tutti. Spesso ci sono famiglie che sono state devastate dal flagello dell’Aids. Tra i tanti, ho conosciuto Enock, che all’epoca aveva 8 anni. Io non ho mai né pensato né desiderato avere figli in vita mia, ma arrivai lì in Africa e conobbi lui. Era bellissimo, aveva i capelli ricci e i pezzettini di paglia in mezzo ai capelli” ha dichiarato Luxuria. 

La voglia di maternità e la denuncia

Mi faceva vedere come macinava la farina, saltava e correva per mostrarmi come fosse bravo. Poi, a fine visita, quando me ne andai vidi dallo specchietto retrovisore gli occhi di Enock permeati da una tristezza infinita. Non esiste un sistema di misura per dire quanto fosse triste. Ho capito che quel bambino pensava che io fossi andata lì per adottarlo. Invece io lo abbandonavo al suo destino. Dentro di me è emerso qualcosa, non so se parlare di maternità o paternità. Sono stata chiusa in hotel a piangere tutto il tempo, perché se in quel momento la legge me l’avesse consentito, io non ci avrei pensato un attimo” ha raccontato Vladimir Luxuria, in lacrime. “Non si tratta di essere gay, trans o etero. Si tratta di avere un cuore o di non averlo. Quel bambino aveva bisogno di protezione e non potevo portarlo con me. Nonostante ciò, ho continuato a prendermi cura di lui e a interessarmi alla sua vita da lontano” ha aggiunto. 

Scritto da Chiara Nava

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