The Tourist: un gran flop per Angelina Jolie e Johnny Depp

Si era fatto un gran parlare di quanto fosse glamour questo film, di quanto fossero cool gli attori coinvolti, di quanto fosse chic l’ambientazione veneziana (e se questa recensione la leggesse Nanni Moretti – in versione “ma come parla lei?! Le parole sono importanti!” – mi tirerebbe un sonoro ceffone. A ragione).

In pochi però avevano voluto parlare del regista coinvolto nella realizzazione della pellicola, ovvero quel  gigantesco, di statura, Florian Henckel von Donnersmarck che aveva incantato mezzo mondo, vincendo l’Oscar per il miglior film straniero con “Le vite degli altri”. Opera che – parere personale – dovrebbe essere ricordata più per la toccante ultima interpretazione di Ulrich Mühe, attore feticcio di Michael Haneke, e per la sceneggiatura che per le capacità di messa in scena del tedesco, invero molto nella norma e di scarso rilievo. 

Infatti “The Tourist”, il film da recensire oggi, non è poi questa gran cosa.

La storia raccontata riguarda l’incontro fortuito, in realtà accuratamente calcolato e voluto, tra Elise e Frank: la prima è un’intrepida avventuriera che nasconde più di un segreto, il secondo un tranquillo professore di matematica, che però riserverà qualche sorpresa al pubblico. Dovremmo essere dalle parti di Hitchcock, stando alla trama, con un innocente che viene coinvolto in giochi di spionaggio più grandi di lui, ma la lezione del grande maestro del brivido non viene presa in particolare considerazione.  

Si percepisce infatti la volontà del regista di puntare tutto sulla chiave dell’ironia e della commedia romantica, con punte di dramma inframmezzate da qualche sequenza d’azione. Il risultato che ne scaturisce, purtroppo, è veramente mediocre, sia rapportato ai film del britannico Alfred, sia in assoluto. Infatti l’ironia – derivata dalla spaesamento e dall’inadeguatezza del protagonista Johnny Depp – non emerge se non negli ultimi 20 minuti del film, quando ormai non ci si sperava più; il romanticismo della storia d’amore è molto ingessato e goffo, Angelina Jolie in particolare (che personalmente non apprezzo più di tanto, pur essendo universalmente riconosciuta una “bomba sexy”) è sempre inchiodata da abiti voluttuosi d’alta moda e dalle proprie espressioni facciali monocordi, nonché dai labbroni semiaperti a cuore.

La chimica tra i due attori è davvero ai minimi storici, in aperto contrasto con tutto il gossip che li voleva avvolti dalle fiamme della passione al di fuori del set. Se la notizia poi risultasse vera ci sarebbe da fare i complimenti ai due, in quanto straordinari professionisti: nel fingere la più totale noia che traspare dal film, però!

Per quanto riguarda il versante tecnico, la pellicola non è niente di che, è girata con competenza ma non produce un sussulto che sia uno, soprattutto perché i momenti concitati fanno sbadigliare e dei due protagonisti importa poco. Come già scritto c’è un’improvvisa accelerazione verso la fine, parallela ad un’impennata di interesse dell’ipotetico spettatore: a questo punto però è un po’ troppo tardi e gli sviluppi della vicenda non possono che essere accettati passivamente, senza un reale coinvolgimento, dato che per i precedenti 70 minuti si era augurato il peggio alla coppia, tanta era stata la frustrazione accumulata durante la visione dell’opera.

Film molto sconsigliato quindi, a meno che non vogliate togliervi la soddisfazione di vedere recitare in una grande produzione americana, anche se per massimo un paio di minuti a testa, attori italiani quali Christian De Sica, Neri Marcorè, Nino Frassica, Raoul Bova e Alessio Boni. Io eviterei.

Scritto da Style24.it Unit

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