Nel servizio, anche la campagna neofemminista e un libro autobiografico scritto insieme al fidanzato.
A 24 anni ha lasciato il mondo del porno per dedicarsi a quello cinematografico più impegnato. Ma non solo. Sasha Grey, icona del femminismo e del bondage per intenditori, si racconta a Max, nel numero in edicola dal 4 ottobre. Con già 270 film all’attivo, la si può definire una veterana.
“Come mai sono entrate nel porno? Volevo disfarmi dai sensi di colpa per un’educazione cattolica, spingermi oltre i limiti del bondage e del sadomasochismo che già praticavo nel privato.
Volevo dimostrare che una donna può amare il sesso come un uomo“.
Completata l’impresa, era il momento di pensare ad altro: “State tranquilli – dice ai fan – non ho trovato Gesù”. Tanto è vero che il suo primo libro, un’autobiografia, si chiama: ‘Neü Sex. Ça va sans dire’, ed è stato realizzato insieme al fidanzato Ian: “Ho sempre sentito l’esigenza di documentare me stessa, la mia vita, dentro e fuori dal set”.
Nel servizio di Max, oltre alle parole, ci sono le foto di Ellen Von Unwerth che ritraggono la neoregista e autrice della campagna femminista
Equal Pay Day, lanciata da Business and Professional Women, per annullare il divario nel salario tra uomini e donne.
Regista cinematografica? Sì, anche. Dooo un primo assaggio con la pellicola di Soderbergh “The Girlfriend Experience” e la partecipazione alla serie “Entourage”, Sash aspetta l’occasione giusta per arrivare un giorno a conquistare un Oscar: “Diciamo…
entro i prossimi cinque anni”.
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