Continua lo sfruttamento mediatico della vicenda giudiziaria dell’ex marito da parte della modella croata
Ospite nel salotto di Verissimo, ascoltata dalla paziente e civettuola Silvia Toffanin, Nina Moric si è esibita nel suo abituale show di deprecazione dell’ex marito Fabrizio Corona, il quale dal carcere dove è rinchiuso dopo la fuga non può certamente rispondere alla accuse.
E la modella croata questa volta non ci è andata leggera, scegliendo evidentemente di ignorare l’appello di una Selvaggia Lucarelli sempre più affezionata fan del re dei paparazzi.
Le parole dell’ex moglie rivelano con forza i mille motivi che hanno portato alla separazione, con tutto il carico di livore che la rottura di un rapporto sentimentale porta con sé. Dapprima la requisitoria si è abbattuta sulla megalomania del personaggio Corona, assimilata a una vera e propria malattia mentale da sanare con farmaci e terapie:
“Fabrizio si deve curare perché è malato e ossessionato dal suo personaggio. In galera si sentirà come un leone in gabbia e un leone in gabbia attacca.
Voglio fare un appello: ci vuole una perizia psichiatrica per aiutarlo. Provo tristezza per Fabrizio, ha cercato tutto quello che ha adesso. Se solo non fosse stato ossessionato dal personaggio Corona… Ma mi chiedo: tu sei un individuo, non puoi sfidare lo Stato, anche se sai di non aver fatto niente. Io sono convinta che Fabrizio sia innocente e che la pena sia esagerata, ma lui si sente un messia“.
L’altra pesantissima rivelazione, di carattere molto più privato e quindi cocente e anche piuttosto sleale, è riguarda l’adesione di Corona al suo ruolo di padre (i due hanno un figlio Carlos, di 10 anni). Assenze continue e scarsa partecipazione, questi sono i capi d’accusa:
“Fabrizio sapeva che sarebbe arrivata la condanna e allora poteva passare più tempo con suo figlio. Invece non ha neanche risposto a un suo messaggio.
Carlos gli ha scritto: ‘Non sei mai di parola, non posso mai fidarmi di te’.”
Ed eccola ribadire la sua ferma decisione di non voler portare il figlio a vedere il padre in carcere, per evitare di procurargli un dolore troppo forte e per non esporlo all’attenzione indesiderata dei media (senti da che pulpito):
“Carlos non vuole andare a vedere suo padre. Non porto mio figlio in carcere perché Fabrizio ora non è capace di ragionare da padre. In questo momento a Busto Arsizio ci sono 200 fotografi. Carlos mi ha detto che non è pronto“.
Eppure alla fine, sempre per evitare spettacolarizzazioni, la Moric legge in studio una letterina strappalacrime, si spera vera, in cui il piccolo cerca di fare la pace con Fabrizio e gli confida di volerlo aspettare.
Quousque tandem abutere, Nina, patientia nostra?
Foto: Getty Images



