Chi era Max Ernst: vita dello scultore e pittore tedesco

Carriera artistica e vita privata del grande artista visionario del XX secolo.

Riconosciuto oggi come uno dei maggiori esponenti del surrealismo è riuscito a farsi riconoscere attraverso le tecniche pittoriche di grattage e frottage. Scopriamo la storia dell’artista Max Ernst.

Chi era Max Ernst

Max Ernst (Brühl, 2 aprile 1891 – Parigi, 1º aprile 1976) è stato uno scultore e pittore tedesco. Cresce in una cittadina poco lontana da Colonia con il padre pittore e la madre. Dopo gli studi obbligatori si iscrive alla facoltà di filosofia dell’Università di Bonn con la volontà in seguito di avvicinarsi anche all’ambito della psicologia.

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Capisce però che il suo mondo è indirizzato verso l’arte e così nel 1912 fonda insieme ad August Macke i “Das Junge Rheinland” un gruppo di artisti. Inizia in questi anni ad esporre le sue prime opere conoscendo anche alcuni artisti di grande calibro come Hans Arp.

L’inizio della carriera artistica e il dadaismo

Decide di trasferirsi a Parigi e prende parte alla prima guerra mondiale riuscendo a dedicarsi alla pittura nonostante il servizio militare. Riesce infatti successivamente ad esporre alla galleria “Der Sturm” che lo ispira anche nella stesura del suo saggio critico “Sull’evoluzione del colore”. Una volta tornato in Germania si sposa con Luise Strauss e scopre il pittore Giorgio de Chirico che lo porta a realizzare le sue litografie.

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Si avvicina successivamente alla corrente dadaista fondando con Johannes Theodor Baargeld il gruppo dada “W/3 West Stupidia”. I due scrivono inoltre sulla rivista “Der Ventilator” e “Bullettin D” facendosi conoscere e organizzando così la prima mostra del gruppo a Colonia.

L’avvicinamento al surrealismo e il soggiorno in USA

Nel suo secondo periodo a Parigi riesce a farsi conoscere da numerosi esperti che gli permettono di esporre presso la “Galerie Au Sans Pareil”. Conosce numerosi esponenti del surrealismo tra cui André Breton e Paul Éluard con cui realizza “Les malheurs des immortales” e “Répétition”. Attraverso il suo viaggio in oriente riesce a rinnovarsi attraverso il frottage, una tecnica che prevede bassorilievi su pergamena.

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Nel 1930 riesce a collaborare con Salvador Dalì e Buñuel per la realizzazione della pellicola “L’age d’or”. Nel decennio successivo parte invece verso gli Stati Uniti dove prende parte a numerose iniziative legate alla sperimentazione di nuove forme artistiche. Il soggiorno nel nuovo continente gli permette anche di incontrare Peggy Guggenheim e Dorothea Tanning, due donne importantissime nella sua vita.

Scritto da Alessandra Coman

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