L’ultima parola di Paragone è quella… di Michele Santoro!

Durante una fase notturna e distratta di zapping, mezzo addormentato, capito su Rai due. Si vedono delle immagini in primo piano di Silvio Berlusconi che sonnecchia a fianco di Napolitano mentre si parla di crisi economica. Alla fine del servizio appare il conduttore che blocca l’applauso del pubblico in studio “per non svegliare il premier che dorme”, altrimenti – continua – bisognerebbe spiegargli che la disoccupazione cresce (e parte un’intervista alle operaie dell’Omsa messe su una strada a causa della delocalizzazione in Serbia), che gli imprenditori non ce la fanno più (testimonianza critica sui mancati pagamenti della P.A. e lo strozzinaggio delle banche), che i tagli alla politica sono rimasti solo sulla carta (come racconta, dati alla mano, il direttore di Italia Oggi). E ancora: parla un black bloc, un ex dirigente che dopo il licenziamento dorme in auto con moglie e figlio e di nuovo degli operai in cassa integrazione.

Sogno o son desto? Sarà mica tornato Santoro in Rai e non sono stato informato? Ma no, ma quale Santoro, è Gianluigi Paragone con il suo L’ultima parola, l’ex direttore della Padania, quello che ho criticato tante volte, quello che pur di non parlare di crisi faceva puntate sugli scambisti, quello che guai se mancava un Sallusti o un Belpietro (ieri, per la cronaca, c’erano Cremaschi della Fiom e Di Pietro). Quando lo vedo litigare con Stracquadanio, che lo rimprovera di essere in fase di riposizionamento politico, quando gli urla “la Rai non è vostra, è vero che sono stato messo qua dal centro-destra ma non ho il cartellino con il prezzo”, allora mi viene fortissimo il sospetto di trovarmi su Scherzi a parte.

Ma non è così. È tutto vero, Paragone sembra diventato una specie di vice Santoro (e non può che venir da ridere pensando ai burattini della Rai che hanno cancellato Parla con me e Annozero perché c’erano troppi talk di sinistra, e mo’ si ritrovano L’ultima parola in formato antagonista). Che sarà successo a Gianluigi, saranno le lenti a contatto che ha messo al posto degli occhiali che gli fanno vedere il mondo in modo diverso?

Sembra difficile credere all’ipotesi maligna del riposizionamento di Stracquadanio – quello secondo il quale è lecito vendersi in politica, dunque ne sa qualcosa. Uno si riposiziona con molta più circospezione, non salendo sulle barricate, e poi mettersi contro Silvio in questa Rai è tutt’altro che un affare. Dunque? Non lo sappiamo, magari Paragone sarà tra i malpancisti della Lega (però che mal di pancia!) ma se ha deciso di cominciare a fare il giornalista senza guardare in faccia a nessuno benvenuto. Ce n’è estremo bisogno!

P.S. Qua potete vedere il video dello scontro tra Paragone e Stracquadanio.

(In foto: Paragone).

Scritto da Style24.it Unit

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