L’ispettore Derrick era un SS: il segreto di Horst Tapper

Un passato nelle fila naziste tenuto nascosto rivelato da un giornale tedesco. La televisione olandese cancella la messa in onda della famosissima serie televisiva

Come farai a dirlo ai tuoi nonni? – è questa la prima domanda fatta celermente alla mia amica Clementina dopo aver letto la notizia  che in queste ore (toto ministri a parte) assedia il web: Derrick era un SS, rivelato il segreto inconfessabile dell’ispettore.

Sfilze di nonne/i appassionati della serie con l’ispettore gentile, giallognolo perché figlio di direttori della fotografia televisiva tedesca, quasi immortale, che hanno reso dipendenti i nipoti. 

I dati parlano chiaro: 281 episodi realizzati dal 1974 al 1988 venduti in 120 Paesi e dati in replica chissà quante volte che lo hanno reso il personaggio tedesco più conosciuto ed apprezzato nel mondo.

Modi pacati e fare fortemente umano che hanno incarnato un nuovo genere di ispettore di polizia, un Don Chisciotte della TV, come ebbe a dire Horst Tapper, l’attore che per un caso fortuito ne rivestì i panni.

Nato nel 1923 Tapper aveva studiato come contabile  e si era anche allenato come pugile. Per caso venne a sapere che, dalle sue parti, avevano messo in piedi una piccola compagnia teatrale, in cerca di un ragioniere.

Tappert si presentò per quel posto e invece gli venne offerta una parte come attore teatrale: accettò per necessità, dando inizio ad una carriera di successi nel mondo dello spettacolo. Da quel giorno, infatti, non smise più di recitare. Nel 1973 venne chiamato dalla Zdf per interpretare il ruolo che l’avrebbe reso famoso in tutto il mondo, quello dell’Ispettore Derrick, ricoperto sino all’età di 75 anni.

Adesso, a cinque anni dalla sua morte, avvenuta il 13 dicembre 2008, il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung ha rivelato che durante la II Guerra Mondiale Tapper era un membro del reggimento della divisione ‘Testa di morto’ (Totenkopf) Panzergernadier (unita’ di fanteria motorizzata) delle Waffen SS, attivo sul fronte russo. 

Naturalmente del suo passato l’attore non aveva mai fatto trapelare nulla, conscio probabilmente del fatto che la carriera di successo nata per caso si sarebbe interrotta per giusta causa, forse perché imbarazzato e pentito dei suoi trascorsi.

Non è la prima volta che accade una cosa del genere (basti ricordare il caso dello scrittore Premio Nobel tedesco Guenter Grass, o quello di Dario Fo), ma è insensato fare il processo a un morto che non può difendersi.

Prime conseguenze delle rivelazioni: l’emittente olandese Max ha deciso di cancellare dal proprio palinsesto le repliche della serie, spiegando di “non voler onorare un attore che ha mentito in questo modo sul proprio passato“.

Scritto da Style24.it Unit
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