La Iena Sortino, la iena Mastella, la iena Berlusconi: l’inizio del declino

Ancora c'è da capire quale sia più iena. Facciamo un passo indietro, riassumendo in poche parole quello che è accaduto. Mastella viene indagato, Sortino si reca a Ceppaloni, roccaforte dei Mastella, per fare un servizio. Sul luogo incontra, assieme a tanti altri giornalisti, il figlio di Clemente, Elio Mastella (ritratto sopra con il papi mentre si reca a nostre spese al Gran Premio di Monza).

Tra i due scoppia una rissa verbale: Sortino fa una domanda sulla casa acquistata a prezzi di favore, Elio controbatte, senza rispondere alla domanda, e accusa Sortino di essere un raccomandato (non lo sapevo nemmeno io, ma la iena rossa è figlio dell'attuale presidente della Commissione per i Servizi e i Prodotti dell’Autorità per le comunicazioni; e chissenefrega, visto che Sortino ha dimostrato più volte il suo valore).

SkyTg24 riprende il battibecco, mandando in onda per tutto il giorno lo sfogo di Elio Mastella, che dichiara di essere un povero dipendente da 1800 euro al mese. Qui finisce la prima parte della diatriba SortinoMastella ed inizia la seconda.

Tornano in onda Le Iene dopo la pausa natalizia, Sortino ha pronto il suo servizio che finalmente spiega cosa sia realmente accaduto (anche perchè nessuno ancora lo sa, nè mai lo saprà) e lo propone ai suoi capi, che autorizzano la messa in onda. Dai vertici – da lassù però, dalle parti del trono divino – arriva l'ordine di bloccare il servizio. Sortino si incazza e se na va dalle Iene. I suoi colleghi, in diretta, venerdì sera, esprimono il loro disappunto per ciò che è avvenuto, ma se ne sbattono altamente: lo show deve continuare, Silvio alla fine dà loro da vivere. 

Sortino parla di ovvie motivazioni politiche; spero sia chiaro a tutti il perchè dell'accaduto. Mastella, ago della bilancia della politica già da quando era immerso nel liquido amniotico, ora è dalle parti di Silvio. Non sia mai che si faccia uno sgarro ad un nuovo (che in realtà era anche un vecchio) amico. Nulla di più semplice.

E così la libera Mediaset, quella che Berlusconi, durante la sua prima uscita elettorale di venerdì scorso a casa del grande senatore De Gregorio, ha definito in gran parte in mano ai rossi, si è già adattata al clima elettorale (non parliamo di quanto si sia adattato Silvio, che forte della sua posizione dominante ha già detto la sua sulla prossima legge anti-intercettazioni, che permetterà di intercettare solo persone coinvolte in crimini di mafia, camorra e droga. No, imprenditori e politici no: pena 5 anni di reclusione).

Ci aspettano tempi d'oro, l'informazione – che non ha mai vissuto un buon periodo – è pronta alla definitiva dipartita. In tutto questo, anche le valorose Iene– capeggiate dagli alternativi Luca e Paolo, almeno per quanto riguarda il volto pubblico – si limitano ad esprimere solidarietà al collega Sortino. Che coraggio, che cuori impavidi.

Tira una brutta aria, e pensare che siamo solo in periodo di consultazioni al Quirinale. La lunga cavalcata dell'Italia verso il quinquennio del Signore ha già avuto inizio. Ma l'Italia è tranquilla, tanto il problema principale sono le tasse. Fai risparmiare un italiano e lui sarà contento: tutto il resto è fuffa, un contorno non necessario.

Avere la libertà di informazione non è una priorità: l'importante è che la Bibbia ci tenga aggiornati sugli inquilini del Grande Fratello.

Tutto il resto è noia, come disse il filosofo delle masse di Lucignolo.

Scritto da Style24.it Unit

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