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Tommaso Cerno è un nome che non può passare inosservato nel panorama dell’editoria e della politica italiana. Con oltre vent’anni di esperienza alle spalle, Cerno si è destreggiato con maestria tra il mondo del giornalismo e l’impegno politico, ricoprendo ruoli di grande impatto e responsabilità. La sua vita è un racconto di determinazione e passione, un viaggio che unisce comunicazione e sfera pubblica. Ma come ha fatto a diventare una figura così influente?
Un inizio promettente nel giornalismo
Nato a Udine il 28 gennaio 1975, Tommaso Cerno ha intrapreso la sua carriera giornalistica nel 2004, iscrivendosi all’albo professionale. La sua prima esperienza significativa è avvenuta al Messaggero Veneto, dove ha lavorato fino al 2009, affermandosi come una voce autorevole nel panorama locale. La sua penna ha poi trovato spazio anche nel noto settimanale l’Espresso, dove ha ricoperto il ruolo di vice-capodirettore dell’Attualità fino al 2014.
Durante questi anni, Cerno ha saputo farsi notare come opinionista in diverse trasmissioni televisive, partecipando a programmi su reti come Rai, Mediaset e Sky. I suoi interventi hanno sempre suscitato interesse e dibattito, dimostrando la sua capacità di analizzare la realtà con uno sguardo critico e coinvolgente.
Nel 2014, Cerno ha fatto ritorno al Messaggero Veneto, ma è nel 2016 che la sua carriera ha preso una piega decisiva: è stato nominato direttore de l’Espresso, succedendo a Luigi Vicinanza.
Questo ruolo ha ulteriormente consolidato la sua reputazione nel mondo dell’informazione, rendendolo un punto di riferimento per moltissimi lettori. Ma quali sfide ha affrontato in questa nuova posizione?
Un impegno politico significativo
Il passaggio di Cerno dal giornalismo alla politica è avvenuto nel 2018, quando ha deciso di candidarsi al Senato per il Partito Democratico. Non è stata la sua prima esperienza in politica; già nel 1995 aveva tentato la strada come candidato al consiglio comunale di Udine.
La sua candidatura nel 2018 ha segnato un momento cruciale, non solo per la sua carriera, ma anche per il panorama politico italiano. Dopo aver anche collaborato attivamente con il Partito Democratico, nel 2020 ha annunciato la volontà di aderire a Italia Viva, per poi optare per il gruppo misto e infine tornare nel PD nel 2021.
Ma il suo impegno non si è fermato qui. Nel 2022, Cerno è diventato direttore del quotidiano L’Identità, carica che ha mantenuto fino al 2024, quando ha assunto il ruolo di direttore de Il Tempo. La sua carriera, tanto politica quanto giornalistica, dimostra come Cerno sia riuscito a coniugare entrambe le sfere, portando un valore aggiunto che non può passare inosservato. Come riesce a bilanciare queste due dimensioni così diverse?
Oltre alla sua carriera professionale, Cerno ha vissuto anche momenti significativi nella vita privata. Nel 2022, si è unito civilmente con Stefano Balloch, un’altra figura politica di spicco. Ma non è solo la sua vita personale a colpire: Cerno è stato un attivo sostenitore dei diritti civili, avendo ricoperto il ruolo di nazionale dell’Arcigay e promotore del Gay Pride di Venezia. La sua visione inclusiva e il suo impegno sociale sono evidenti e testimoniano un forte desiderio di contribuire a una società più giusta ed equa.
In aggiunta, Cerno è autore di diversi saggi pubblicati tra il 2008 e il 2015, nei quali affronta temi di rilevanza sociale e politica. Queste opere non solo arricchiscono il suo profilo intellettuale, ma offrono anche spunti di riflessione su questioni attuali e sfide future. In sintesi, Tommaso Cerno emerge come una figura complessa e poliedrica, capace di navigare tra il mondo del giornalismo e quello della politica, contribuendo in modo significativo a entrambe le realtà. La sua carriera continua a essere fonte di ispirazione e un esempio di come la passione per l’informazione e l’impegno civico possano fondersi in una missione comune. E tu, cosa pensi del suo percorso?



