Gratta e Vinci e Superenalotto: l’estrazione dei sogni, o miraggi?

Si moltiplicano gli spot su Superenalotto e Gratta e Vinci, una vera tassa sui poveri che garantisce allo Stato miliardi di introiti. Ma è giusto incentivare il vizio del gioco? Secondo il ministro Andrea Riccardi no

Alla fine degli spot su Superenalotto, Gratta e vinci e giochi vari, una vocina ci ammonisce: “Gioca il giusto”. Ma non si capisce bene quale sia questo “giusto”; par di capire non poco visto che la pubblicità ci racconta di vincite facilissime e per tutti, di famiglie felici che restano in vacanza in eterno, di italiani che canticchiano della realizzazione dei loro sogni più sfrenati.

Per tanti italiani quel “giusto” può concretizzarsi in decine di euro buttati al vento ogni giorno (o meglio, gentilmente elargiti allo Stato in cambio di una lontanissima e quasi irrealistica possibilità di vincita milionaria). E non parliamo di famiglie abbienti che possono permettersi di spendere  e spandere, perché i giocatori più incalliti sono spesso i poveri, quelli che hanno come unico  miraggio per cambiare vita, o per togliersi dai pasticci, l’improbabile colpo di fortuna alla lotteria.

Insomma, quello di giochi e lotterie dello Stato – una delle principali voci d’entrata del fisco in questi ultimi anni – è una tassa occulta sui poveri, e pubblicizzarla in modo così ingannevole (andrebbe chiarito onestamente quali siano le reali possibilità di vincita), sfruttando le debolezze altrui, non appare un fulgido esempio di moralità pubblica. Se n’è accorto il  ministro Andrea Riccardi, persona perbene, che sta pensando di vietare questo genere di spot, assimilandoli a quelli – ormai proibiti – sulle sigarette.

Il paragone è quanto mai calzante, visto che quello del gioco è un vero e proprio vizio e in molti sviluppa una forte di dipendenza, del tutto simile a quella per il fumo e le altre droghe. Secondo alcuni dati in Italia i malati di gioco d’azzardo sarebbero più di un milione: che lo Stato cerchi di fare cassa sfruttando la loro disperazione ci sembra davvero inaccettabile.

(In alto, il video nel nuovo spot del Superenalotto).

Scritto da Style24.it Unit

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