Il Centro Informagiovani di Torino ha passato in rassegna i format ideati dalle emittenti on line "fatte in casa" nel corso della conferenza "Web radio, speaker, dj. Tante idee per andare in onda".
Internet ha infatti reinventato i profili delle radio.
Sia le emittenti classiche, che sdoppiano i palinsesti in FM e in rete, sia le Web radio, amatoriali o professionali, si sono poste il problema di definire i rispettivi modelli di programmazione.
Le prime si sono limitate ad aggiornare l'offerta, inserendo podcasting, canali di messaggistica, software di interazione sofisticati come My Player di Radio 105, o portando le web cam in studio, trasformandoli in tele-radio, o configurando ambienti virtuali autonomi ed interattivi in stile Facebook.
Le altre sono partite da zero per individuare target di nicchia o per aggirare il problema del copyright musicale, nel caso delle radio artigianali.
Tra le testimonianze, quella dei responsabili di radio digitale.info, che hanno ideato una programmazione inedita per non pagare i diritti alla Siae.
Racconta il magazine del Settore Politiche Giovanili del capoluogo piemontese, Digi.to:
Per trasmettere indistintamente tutta la musica, infatti, bisogna pagare conti molto salati sia alla Siae che a società private che gestiscono i diritti dei discografici chiedendo ulteriori compensi…
Marco e Federico, a Radiodigitale.info da un paio d'anni, sono riusciti a svincolarsi dall'inghippo discografico con un'idea originale:
<<Ci è venuto in mente di invitare i gruppi locali, che non hanno ancora stipulato contratti e depositato i diritti in Siae. Inaspettatamente questa cosa è stata per noi un'opportunità che ci ha aperto nuove strade…Il format della nostra trasmissione è del tutto amatoriale: contano tanto la passione, la voglia di mettersi in gioco e di creare qualcosa>>.
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