Delfini uccisi in Sardegna: carcasse lasciate sulla spiaggia

Delfini uccisi e sfilettati in Sardegna per ottenere il mosciame, un particolare taglio che viene venduto a 200 euro al chilo sul mercato nero.

Una serie di carcasse di delfini mutilati e uccisi sono state ritrovate in diverse spiagge della Sardegna: la causa sarebbe legata al filetto di mosciame.

Carcasse di delfini morti trovate in Sardegna

Il primo caso risale a maggio, poi altri due a luglio a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro: si tratta delle carcasse di delfini mutilati e uccisi che le correnti hanno spinto verso le spiagge della Sardegna, dove sono state ritrovate. Il primo ritrovamento è stato registrato sulla spiaggia de La Caletta Siniscola; gli altri due, nelle scorse settimane, nella zona di Orosei, in provincia di Nuoro.

Secondo il parere degli esperti, gli animali sarebbero stati uccisi per fare il “mosciame“, un filetto di carne essiccato e piuttosto pregiato che può essere venduto fino a 200 euro al chilo.

Delfini uccisi per fare il “mosciame”

Il “mosciame” è un macabro rituale che serve a trasformare i filetti di delfino in una specialità gastronomica illegale dal 1989, che è purtroppo ancora molto richiesta sul mercato clandestino, tanto da arrivare al prezzo di 200 euro al chilo

«Lo hanno ucciso e hanno asportato tutti i muscoli della schiena mettendo a nudo la colonna vertebrale e rendendo evidente la sua natura di mammifero marino, così simile a noi. Lo hanno ridotto così per ottenere il mosciame, prodotto che viene venduto clandestinamente a prezzi molto alti».

Questo il commento della macabra usanza diffuso dalla Clinica Veterinaria Duemari.

Scritto da Riccardo Amato

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