Trota, Belsito, Mauro, Pier Mosca, personaggi ideali per un film di Carlo ed Enrico Vanzina…
La rivoluzione dei leghisti sembra un film di Carlo ed Enrico Vanzina (n.d.r.: grandi sociologi della realtà italiana che stanno cercando nuovi comici su internet).
Il mito dei padani duri e puri suscita ilarità non per le ruberie del cerchio magico ma per il fantozziano contesto che emerge dalle cronache.
Tipi e situazioni davvero strani…
L’amante della passionaria Rosi Mauro, Pier Mosca, che canta Elvis e Kooly Noody su Radio Padania!
La moglie di Bossi che passa le notti nell’abbaino a consultare testi astro-esoterici.
Due donne, Mauro e la Marrone, che affossano tra l’altro il Mito Padano ed esaltano il culto della Grande Madre Mediterranea. Perchè nella Lega vige in fondo un matriarcato meridionale, visto che a manovrare i fili dei Pupi celtici sono le suddette, una brindisina e l’altra oriunda agrigentina.
E poi c’è il cassiere Belsito, promosso da Gorilla a tesoriere.
E il leader Umberto, ex aspirante al palco di Sanremo con le adrenaliniche note di “Ebbro” e Sconforto”.
E suo figlio, lo sconclusionato Trota, futuro leader della Lega diseredato da un assurdo autista che smercia ai giornali filmini registrati a tradimento…
Mancano solo Jerri Calà e Cristian de Sica!
Questi “celti” hanno tuttii i difetti degli italiani, senza averne le qualità: approssimativi, spacconi, millantatori, litigiosi, ladruncoli di polli che fanno la cresta sulla spesa.
Farisei con la mano destra sul palpitante cuore padano e la sinistra nelle casse del partito.
“Va, pensiero…a cagare sull’ali dorate, che io mi frego la cassa!”
Compongono un’armata Brancaleone che non cambierà la Storia. Ma sarebbe un cast perfetto per i Vanzina.
Incassi record assicurati, altro che Cinepanettoni!



