Apocalypto, la violenza firmata Mel Gibson

Qualcuno pensava che il nuovo film di Mel Gibson, Apocalypto, recitato in lingua yucateca, potesse rivelarsi un flop: previsione sbagliata, nessun "dimenticatoio" per Apocalypto, piuttosto un fiume di critiche per la troppa violenza; che comunque, come abbiamo imparato nel corso degli anni, sono pur sempre pubblicità.
Il film in questo fine settimana – negli Usa – ha incassato la somma di 14,2 milioni di dollari. Non è tanto (anche se il film è comunque primo), se ne attendevano almeno 20milioni, ma c'è da scommettere che le critiche faranno salire gli incassi già dal prossimo week-end.

Apocalypto – prodotto e diretto da Mel Gibson – tratta della caduta dell'impero dei Maya, e in parte ricorda la sua cruenta pellicola sulla morte di Cristo: The Passion, un successo a livello mondiale (anche negli incassi). Ma se nel film La passione di Cristo Gibson è stato accusato di antisemitismo – ancor prima che ubriaco si lasciasse andare a insulti antisemiti contro un poliziotto ebreo – adesso gli attivisti indigeni del Guatemala – un tempo sede di una parte dell'impero maya – hanno detto che Apocalypto è razzista.

I leader della comunità indigena hanno detto che le scene in cui i maya vengono rappresentati intenti a sacrificare vite umane, con un aspetto temibile caratterizzato da cicatrici nel viso e lance in mano, promuovono lo stereotipo sulla cultura della civiltà precolombiana. (Reuters)

Insomma, le polemiche sono solo all'inizio, ma è impossibile non apprezzare le scelte del regista americano: film impegnati, temi di un certo livello e soprattutto – come in questo caso – la decisione di usare attori improvvisati reclutati tra le popolazioni dello Yucatan e delle altre regioni messicane.
Qui sotto il trailer del film.

Scritto da Style24.it Unit

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