Sanremo 2012: Celentano, Belen e Geppi Cucciari promossi

Le nostre pagelle al festival di Sanremo: a parte Celentano, Belen e Geppi è noia profonda. E il televoto continua a fare disastri

Come mi è già capitato di dire, ci tengo alle piccole tradizioni di questo blog. Quindi anche quest’anno, per Sanremo, voglio proporvi le pagelle semiserie di Teleipnosi sul festival, visto più sotto l’aspetto mediatico e televisivo che quello musicale, peraltro sempre più marginale. E allora, cominciamo.

Gianni Morandi, 6 – Ormai sforna più gaffe del Mike Bongiorno dei tempi d’oro, quindi una sufficienza non si può negargliela.

Rocco Papaleo, 6 – Di una simpatia innata e spontanea, il buon Rocco purtroppo è costretto in una cornice che non gli appartiene, e soprattutto deve lavorare con autori da cinepanettone. Ma se la cava con dignità.

Adriano Celentano, 8 – Certo, è un predicatore dell’ovvio, un demagogo mediatico, il re degli ignoranti, come lui stesso ama definirsi. Ma alla fine, nella noia assoluta del festival, tutti ci siamo sintonizzati aspettando il suo intervento, i suoi silenzi e la sua splendida voce.

Per molti versi, e comunque la si pensi, il vero vincitore del festival.

Belen Rodriguez, 7 – Ormai all’Ariston sembra a casa sua e si muove con invidiabile spigliatezza. Pure troppa, vista la famosa storia della farfallina, mossa in realtà studiatissima che le regala un’attenzione spropositata da parte dei media e del pubblico. Chi è la stupida, noi o lei?

Elisabetta Canalis, 4 – L’anno scorso avevamo già appurato la sua assoluta insipienza artistica: non sa cantare, ballare, recitare, non si capisce cosa ci faccia su di un palcoscenico.

Ora, sempre più magra e muscolosa, si sta pure imbruttendo! Si consiglia più pastasciutta e meno palestra, per ritrovare le forme morbide di un tempo.

Luca e Paolo, 6 – Non li ho mai amati, sono i classici saltimbanchi che spacciano la demagogia da quattro soldi come anticonformismo e trasgressione (un po’ in stile Iene). Ma l’idea di ironizzare sul pagamento del canone in casa Rai è stata parecchio furba e, ammettiamolo, divertente.

Alessandro Siani, 5.5 – Come attore sarà anche bravo, ma come comico siamo poco sopra la solita mediocrità televisiva, con battutine facili facili per un pubblico da Moccia. Insomma, Troisi – al quale qualche pazzo l’ha paragonato – sta su un altro pianeta.

Geppi Cucciari, 8 – Comica di razza, dotata di charme e irresistibile simpatia, è una delle poche belle novità dello star system televisivo. Conduce il migliore programma di intrattenimento sul piccolo schermo – G day nel preserale di La 7 – ma i telespettatori italiani continuano imperterriti a seguire gli ammuffiti quiz made in Rai e Mediaset.

I soliti idioti, 3 – Prima del festival per me valevano zero, quindi c’è un progresso. Come ho già scritto, costretti a contenersi un po’ dalla prima serata di Rai uno, risultano un po’ meno idioti del solito. Resta il problema, non marginale se vuoi fare il comico, che continuano a non far ridere.

Televoto, 0 – Senza voler togliere nulla a Emma Marrone, che è una discreta interprete ma il cui pezzo non era certo tra i migliori del festival, lo strumento del televoto continua a produrre disastri (nella sezione giovani ha sistematicamente premiato le canzoni peggiori). Oltre il grottesco l’avviso che Morandi era costretto a ripetere ogni 5 minuti: non possiamo garantire la regolarità del voto, ma vi prego non imbrogliate. Certo, credici pure!

(In alto: Celentano; fonte: infophoto).

Scritto da Style24.it Unit
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